Roma, 10 giugno 2024 – A dare il benvenuto oggi al Papa in Campidoglio anche Ubaldo, un anziano ottantenne ospite di Casa Nino, uno degli alloggi posti a disposizione da Roma Capitale.
IL PONTEFICE IN CAMPIDOGLIO
«Casa Nino – ha scritto Ubaldo in una lettera che ha poi consegnato al Papa – mi ha regalato la speranza di condividere un percorso con altri ospiti per sentirmi meno solo o isolato. La mia più grande speranza è che ora altre persone in difficoltà possano trovare un luogo come Casa Nino in cui potere vivere serenamente, supportati e aiutati quotidianamente». Oltre a Ubaldo, ad accogliere il Pontefice nell’Aula Giulio Cesare, in occasione della sua visita ufficiale in Campidoglio che ha avuto luogo questa mattina, c’erano la presidente dell’Assemblea capitolina Svetlana Celli, il sindaco di Roma Capitale Roberto Gualtieri e i consiglieri comunali capitolini.
CASA SPERANZA, UN PROGETTO SOCIALE
Uno dei progetti sociali donati oggi al Santo Padre è Casa Speranza, la nuova abitazione che sarà aperta in concomitanza con l’apertura dell’anno giubilare. Il nuovo co-housing sarà abitato da sei persone ed è un appartamento, in via Odoardo Beccari nel quartiere Ostiense, sottratto alla criminalità organizzata e completamente ristrutturato per le esigenze degli ospiti. «L’apertura di Casa Speranza – ha al riguardo dichiarato l’assessore alle Politiche sociali e alla Salute, Barbara Funari – rappresenta un segno tangibile per trasformare in azione concrete il messaggio di speranza di cui sarà testimone la nostra città attraverso il Giubileo. Un impegno al fianco di tanti anziani soli per rispondere all’appello che oggi ci ha rivolto il Papa perché Roma continui a manifestare il suo vero volto, un volto accogliente, ospitale, generoso, nobile». L’Amministrazione capitolina ha già avviato percorsi di residenzialità diversificati, affiancando alle tradizionali case di riposo, nuove forme di convivenza a carattere familiare:
GRATI PER IL SUO AMORE PER ROMA
«Una grande gioia la visita di Papa Francesco stamattina in Campidoglio – ha sottolineato in mattinata il capogruppo capitolino di Democrazia Solidale (Demos) in Campidoglio nonché parlamentare della Repubblica, Paolo Ciani -, ringrazio il Santo Padre per le parole che ha rivolto all’Amministrazione, ai dipendenti e ai romani. Il suo sguardo sulla città non è solo per i luoghi simbolo come l’Aula Giulio Cesare ma per ogni angolo, a cominciare dalle periferie che continua a visitare, per le carceri, in una delle quali aprirà una porta santa, animato dalla logica della vicinanza per servire. Anche Roma è chiamata ad accogliere tutti: pellegrini, turisti, migranti, poveri, malati, carcerati. Il Santo Padre ha sottolineato che Roma è unica, con una vocazione universale alla carità, all’accoglienza e all’ospitalità, e che il Giubileo che ci apprestiamo a vivere potrà favorire l’avvicinamento tra centro e periferie. Roma è nata in cammino, con una storia che è la base della sua identità come polo di civiltà e generatrice di pace. Parole che condivido e che mi auguro possano risuonare e alimentare la speranza per un Giubileo nel segno della fraternità e della pace».