Il 15 maggio scorso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (MASe) ha autorizzato, con decreto del 10 maggio, Elmed, l’interconnessione elettrica tra Italia e Tunisia che verrà realizzata da Terna e STEG, il gestore della rete tunisina. L’elettrodotto, per il quale è previsto un investimento complessivo di circa 850 milioni di euro, avrà una lunghezza complessiva di circa 220 chilometri, di cui la maggior parte in cavo sottomarino.
IL COLLEGAMENTO SOTTOMARINO E I TERMINALI IN SICILIA
Il collegamento in corrente continua da 600 MW raggiungerà una profondità massima di 800 metri lungo il Canale di Sicilia. Per quanto concerne il lato italiano dell’opera, va rilevato che il cavo terrestre si svilupperà per 18 chilometri dall’approdo di Castelvetrano (TP) fino alla stazione di conversione che verrà realizzata a Partanna (TP), in prossimità dell’esistente stazione elettrica. In Tunisia, la stazione elettrica sarà realizzata a Mlaabi, nella penisola di Capo Bon. L’interconnessione è uno dei progetti inclusi nel Piano Mattei. Il ponte elettrico tra Italia e Tunisia costituisce un’opera di rilievo strategico per il sistema elettrico italiano nell’ambito degli obiettivi di transizione energetica fissati dal Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (Pniec), in quanto mira a migliorare l’integrazione dei mercati dell’Unione europea e dei Paesi nordafricani.
UN PONTE ELETTRICO TRA EUROPA E NORD AFRICA
Elmed garantirà inoltre un maggiore sviluppo delle fonti rinnovabili e il miglioramento della sicurezza dell’approvvigionamento energetico. Dell’investimento complessivo per l’opera, 307 milioni sono stati stanziati dalla Commissione europea tramite il programma di finanziamento Connecting Europe Facility (CEF), destinato allo sviluppo di progetti chiave che mirano al potenziamento delle infrastrutture energetiche comunitarie. È la prima volta che l’Unione europea finanzia un progetto in cui uno dei paesi coinvolti non è un proprio stato membro.