ARTE, eventi e territorio. Roma, i cento anni del quartiere Coppedè; Et lux in tenebris: III fase, Mauro De Luca

L’evento, patrocinato dal Secondo Municipio di Roma Capitale, ha avuto luogo nel tardo pomeriggio di giovedì scorso presso SpazioCima, in via Ombrone. Dopo la personale del fotografo Raffaele Canepa e quella delle preziose porcellane della raffinata artista italo-giapponese Yuriko Damiani, è la volta del pittore e illustratore romano con le sue coloratissime opere

Et Lux in Tenebris, evento che ha luogo presso la Galleria SpazioCima in occasione della ricorrenza dei cento anni della fondazione del quartiere Coppedè a Roma, progettato ed edificato tra il 1915 e il 1927, anno della scomparsa dell’architetto Gino Coppedè, dal quale prende il nome. Si tratta di una serie di personali, la prima delle quali, quella del fotografo Raffaele Canepa, ha avuto inizio lo scorso 3 aprile per concludersi il giorno 27 dello stesso mese. Questo ciclo di mostre dedicato al quartiere Coppedè è proseguito con Yuriko Damiani, architetto italo-giapponese noto sulla scena artistica per le sue realizzazioni in porcellana e oro; Yuriko esporrà le sue opere in via Ombrone fino al prossimo 25 maggio, quindi sarà la volta, dapprima del pittore e scenografo Mauro De Luca (dal 28 maggio al 14 giugno) e, infine, dello street artist Valerio Prugnola (dal 18 giugno al 12 luglio).

ET LUX IN TENEBRIS

Nell’occasione, la Galleria SpazioCima ha inteso rendere omaggio a questo eclettico quartiere sito tra la via Salaria e la Nomentana, non distante da Porta Pia, in parallelo alle numerose iniziative intraprese allo specifico scopo che vedranno la partecipazione della cittadinanza romana, quali mostre, concerti e spettacoli all’aperto. Tornando al progetto espositivo Coppedè: et Lux in Tenebris, curato dal professor Antonio Enrico Maria Giordano e da Roberta Cima, aveva rilevato che si tratta di un viaggio, onirico e visionario. Esso ha inizio nel quartiere per poi proseguire nei luoghi più suggestivi della città, sulle orme di Ulisse e di Proust. Una metafora di ricerca verso la conoscenza dell’ignoto e dell’inconscio sublimen umano, oltreché di un tempo perduto e metastorico, questo attraverso scorci, paesaggi, dettagli e particolari plastici e architettonici rappresentati con energia e delicatezza, appunto il tratto distintivo dei quattro artisti espositori. Accanto alle esposizioni le performance negli spazi aperti e itineranti quali piazza Mincio o sotto l’arco del lampadario, immagine simbolica che ben rappresenta il progetto.

MAURO DE LUCA

Il ciclo giunge dunque alla sua terza fase, quella di Mauro De Luca, artista romano che esporrà presso SpazioCima fino al 14 giugno. Egli si è formato all’Accademia di Belle Arti di Roma e vanta nel suo passato una lunga e poliedrica attività spaziante dalla pittura alla scenografia, attraverso la grafica e l’illustrazione, oltreché dal fumetto e dalla scultura. De Luca trae spunti da vedute di prospetti e di dettagli architettonici e decorativi dell’eclettico e affascinante quartiere Coppedè, quindi si immergere in atmosfere suggestive, quali visioni diurne, notturne o vespertine: un reinvestire di emozioni in virtù di contrasti chiaroscurali e cromatici, oppure diffusione tonale, ovvero ancora lavorando su una medesima dominante avvalendosi di diverse tecniche, dall’olio all’acrilico, dall’acquarello alla grafica.

UN «WRITER» ATTRATTO DAI MOTIVI ESORNATIVI PLASTICI E PITTORICI

Dall’attrazione per i monumenti, da lui reinterpretati e rivestiti da graffiti di «writer», questo street artist stimola l’attenzione per le facciate ricoperte da motivi esornativi plastici e pittorici. Tra questi, chiave di volta di un arco o mensole con mascheroni fitomorfi e teriomorfi dalle espressioni aggressive; figure dalle fauci minacciose e digrignanti, mascheroni teatrali simbolo della presenza dionisiaca entro timpani di portali che sono trait d’union temporali tra il passato e il presente quali Stargate di accesso a mondi ignoti. Elemento cardine della personale è l’apertura della cavità orale nata per amplificare la voce e costituire un megafono ante litteram nella maschera detta in latino «per sona». Non è infatti casuale il fatto che l’espressione spaventosa che atterrisce ed evoca tenebrose atmosfere sia anche la griffe che l’artista lascia sulle proprie opere, autodefinendosi con l’urlo: Shout.

ALTRI APPUNTAMENTI A SPAZIOCIMA

Dopo quella quella di De Luca, la personale di Valerio Prugnola, in calendario dal 18 giugno al 12 luglio, concluderà il ciclo di Ex lux in tenebris. Tra gli altri appuntamenti in programma alla Galleria SpazioCima vi sono poi l’esposizione delle foto di scena scattate da Franco Bellomo per i film di Dario Argento, nei quali alcune scene vennero girate nel quartiere Coppedè; il reading di poesia e letteratura “Tra le due guerre”, a cura del professor Claudio Cipriani; una giornata di studio sul quartiere Coppedè nel corso della quale sull’argomento interverranno architetti e specialisti della materia; inoltre concerti di musica classica, contemporanea e jazz di celebri compositori del primo trentennio del XXI secolo.

INFO E CONTATTI

Tutti i vernissage hanno inizio alle ore 18:00 e si concludono alle ore 21:00; nel mese di giugno e di luglio, gli orari sono i medesimi dal martedì al venerdì, con le aperture nelle giornate di sabato esclusivamente su appuntamento; chiusura straordinaria il giorno 28 giugno.

SpazioCima: via Ombrone, 9 Roma

info@spaziocima.it

+393429923606

+390685302973

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