AMBIENTE, rifiuti. Roma Capitale, (Corbucci, PD): «Ama Salario non ospiterà impianto di trattamento terre di spazzamento»

Roma, 29 maggio 2024 – «Finisce l’incubo per gli abitanti di Fidene, Villa Spada, Castel Giubileo e Serpentara, che dopo otto anni di miasmi prodotti dall’ex Tmb Salario temevano l’ingresso di nuovi rifiuti nell’area di proprietà dell’Azienda Municipalizzata Ambiente (Ama) a via Salaria 981, nel Municipio III di Roma Capitale. Infatti, l’impianto per il trattamento di circa 30.000 tonnellate l’anno di rifiuti derivanti dalle terre di spazzamento non verrà più realizzato lì, ma in un altro sito, perché insostenibile dal punto di vista ambientale». Questo è quanto dichiarato da Riccardo Corbucci, presidente della Commissione Roma Capitale, Statuto e Innovazione tecnologica. «Un grande risultato – ha poi egli aggiunto -, raggiunto a seguito di un lungo e articolato lavoro portato avanti dall’Assemblea capitolina, dopo varie attività di verifica e sopralluoghi e soprattutto dopo numerosi confronti con il sindaco che ha ascoltato i consiglieri comunali, il Municipio e i cittadini che da anni lottano perché l’area del Salario non abbia nessuna impiantistica».

Ad avviso di Valerio Casini e Francesca Leoncini (consiglieri capitolini di Italia Viva) e Marta Marziali, consigliera dello stesso partito politico al III Municipio, il Campidoglio avrebbe invece fatto marcia indietro, poiché «l’area dell’ex Tmb Salario non può ospitare un impianto per il recupero e la selezione delle terre di spazzamento, com’era stato deciso da Ama e condiviso dalla Giunta lo scorso agosto. Dopo le nuove valutazioni di impatto, il lavoro di approfondimento svolto dal tavolo tecnico dell’Amministrazione a cui hanno preso parte anche i cittadini e il prezioso confronto con i rappresentanti dell’Osservatorio “No Tmb!”, che noi abbiamo sempre sostenuto, il Campidoglio ha deciso di fare marcia indietro e delocalizzare l’impianto in un altro sito. Lo ha annunciato stamattina l’assessora Alfonsi nel corso della Commissione Ambiente e la notizia non può che lasciarci soddisfatti. Le nostre perplessità erano quindi fondate, una situazione chiara fin dall’inizio. Siamo favorevoli a dotare Roma di una moderna impiantistica, a cominciare dal termovalorizzatore, ma sosteniamo da tempo che nessun tipo di rifiuto può essere più trattato nell’area dell’ex Tmb Salario. Bene dunque il metodo dell’ascolto, della trasparenza e della partecipazione che è stato finalmente adottato e che ha portato a questa importante e giusta soluzione. Adesso ci auguriamo che quel sito sia bonificato quanto prima e restituito a nuova vita, con l’obiettivo di riqualificare un quadrante della città per troppi anni penalizzato».

Per Giovanni Caudo, capogruppo capitolino di Roma Futura, si tratta di «una decisione giusta, frutto delle riflessioni e approfondimenti svolti nella Commissione istruttoria istituita con la mozione che ho presentato insieme a tutta la maggioranza nel novembre scorso (n. 124 del 21/11/2023) e composta da AMA, Assessora Ambiente, Municipio III, presidente Commissione Ambiente e Osservatorio NO Tmb! con il compito di fare una disamina puntuale della proposta di localizzare lì l’impianto di trattamento delle terre di spazzamento. Eravamo convinti che quella decisione era un errore e che fosse necessario ragionarci per esaminare tutte le questioni in gioco, da quella ambientale e urbanistica, ma anche sociale e politica che attiene alla storia di tanti cittadini e cittadine riuniti fin dal 2018 nell’Osservatorio NO Tmb!. Ora si è definitivamente sancito che quell’area non è idonea per il trattamento dei rifiuti. Siamo per gli impianti e per l’economia circolare e sosteniamo le scelte dell’Amministrazione tanto più oggi che ha compreso l’errore che si stava compiendo. No agli impianti di trattamento rifiuti nell’area dell’ex Tmb!, ora si apre la concreta prospettiva di una reale progettualità, che trasformi quell’area in coerenza con il contesto in cui si colloca, intanto dando uno spazio per attrezzature pubbliche al quartiere, e l’opzione tra i diversi possibili usi, direzionale, spazi per le 3R riciclo, riparazione e riuso, e servizi per i dipendenti di Ama».

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