Per la durata della Fiera della Cooperazione allo Sviluppo (fino a venerdì 17 maggio) sarà inoltre possibile visitare l’installazione fotografica, curata da Avsi un breve percorso di immagini di fotografi che hanno visitato alcuni progetti in ambito educativo e di formazione al lavoro, settori prioritari per il Piano Mattei.
RENDERE IL PIANO MATTEI CONCRETAMENTE REALIZZABILE
L’evento, organizzato insieme a Fiera Roma e Internationalia nella sala Codeway Plenary, si è articolato lungo due direttrici, da un lato analizzando progetti riusciti per verificarne la scalabilità, dall’altro individuando ostacoli e criticità al fine di provare a proporre delle soluzioni innovative che rendano il Piano concretamente realizzabile. L’evento si è aperto con un intervento di Stefano Gatti, direttore della Dgcs, che ha sottolineato come «la cooperazione italiana è composta da tutti i soggetti che agiscono nel settore della cooperazione dal singolo cittadino alle università fino agli enti del terzo settore. Lavorare insieme è la forza del sistema Italia».
TRE PANEL
Quindi sono seguiti tre panel: il primo sulla presentazione di quattro casi di progetti in educazione, energia, agricoltura e sostegno ai rifugiati, ai quali è seguito il commento di Marco Rusconi, direttore di Aics. Egli a l riguardo ha dichiarato che «la cooperazione italiana oggi è caratterizzata da queste 6 parole: inclusione, educazione alla formazione, flessibilità e adattabilità, partenariato, qualità e scalabilità». Il secondo panel si è concentrato sul Fondo per il Clima, con Francesco Corvaro (inviato speciale per il Cambiamento climatico), Rita Ricciardi (di Bergs&More) e Paolo Lombardo (direttore di Cdp); quest’ultimo ha dichiarato: «Cassa depositi e prestiti nel suo ruolo di istituzione nazionale per la cooperazione e lo sviluppo opera per sostenere finanziariamente progetti capaci di generare un impatto positivo dal punto di vista sociale e ambientale. Il Fondo italiano per il clima, che ad oggi rappresenta il più grande fondo per l’azione climatica a favore dei Paesi emergenti e in via di sviluppo promosso da un Paese europeo, sarà uno strumento importantissimo. Stiamo già lavorando in collaborazione con il sistema della cooperazione internazionale affinché vengano sostenute iniziative innovative e capaci di contribuire concretamente alla lotta al cambiamento climatico».
NUOVE PARTNERSHIP
La terza sessione, moderato da Giampaolo Silvestri (segretario generale di Avsi), ha visto interagire figure istituzionali africane quali Pierre Bertin (ispettore generale educazione nazionale e alfabetizzazione del ministero dell’Istruzione ivoriano) e Moses Uyang (giovane rappresentante dell’Unione Africana), con Fabio Massimo Ballerini (consigliere per l’Africa sub-sahariana dell’Ufficio del Consigliere diplomatico del Presidente del Consiglio dei ministri). «Se l’Italia fa sistema – ha osservato al riguardo Giampaolo Silvestri, segretario generale di Avsi –, il Piano Mattei può essere una grande chance per avviare una nuova partnership alla pari tra Italia, Africa ed Europa, condizione necessaria per uno sviluppo sostenibile. O ci sviluppiamo tutti o nessuno. Questo evento in Codeway è stata un’occasione per lavorare realmente in questa direzione e favorire un nuovo modo di pensare e praticare la cooperazione».