ACQUA, risorse idriche. Bene comune: necessario combattere speculazione e sprechi

Afferma Nando Bonessio (Alleanza Verdi Sinistra) che «nonostante sia un diritto universale e un bene primario necessario alla nostra sopravvivenza, l’acqua continua a essere maltrattata, inquinandola e sprecandola. Solo a Roma si registra una dispersione pari al 27% a causa di una rete infrastrutturale vecchia nonostante i progressi fatti e gli investimenti degli ultimi anni dell’Amministrazione. Ma il fenomeno è tristemente diffuso anche nel resto del paese, dove si sprecano 42 litri su 100, andando a perdere in un anno il quantitativo necessario a soddisfare il fabbisogno di 43 milioni di persone»

«A questo si aggiunge – prosegue il consigliere all’Assemblea capitolina – anche una scarsa cultura del consumo dell’acqua pubblica che è sicura ed economica. Grazie a una mozione presentata dall’Alleanza capitolina Verdi-Sinistra, Roma Capitale ha aderito al World Water Development Report, il Rapporto sullo sviluppo delle risorse idriche mondiali, per implementare politiche idrologiche sostenibili e sensibilizzare la collettività alla tutela e a un uso più responsabile dell’oro blu. Inoltre, abbiamo approvato la proposta di deliberazione Acqua del sindaco per incentivare l’utilizzo della risorsa idrica pubblica e ridurre il consumo dell’acqua in bottiglia, più costosa e inquinante. Ma penso anche alle “case dell’acqua”, che in vari punti della città offrono a cittadini e turisti acqua pubblica, fresca, naturale e di qualità, una iniziativa da continuare a valorizzare, promuovere e incentivare».

ROMA E IL WORLD WATER DEVELOPMENT REPORT

«Celebrare l’edizione 2024 della Giornata dell’acqua – conclude Bonessio – significa impegnarci nel ridurre gli sprechi, potenziare il riciclo e ammodernare le strutture idriche per garantire a tutte le persone l’accesso all’acqua potabile e combattere il cambiamento climatico. Il Rapporto Groundswell della Banca mondiale, infatti, prevede che entro il 2050 circa 216 milioni di persone potrebbero essere costrette a migrare a causa degli impatti climatici, tra cui lo stress idrico.  Nonostante gli italiani si siano espressi in modo chiaro sul referendum per la gestione pubblica dell’acqua, a livello di governo ancora nulla si muove per sancire finalmente la sua ri-pubblicizzazione. Eppure, rispettare gli obiettivi di sviluppo sostenibile è un atto di democrazia perché l’acqua bene comune è un diritto di tutti e tale deve rimanere: combattere la speculazione è un dovere collettivo».

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