SERVIZI, smaltimento rifiuti e ambiente. Roma, termovalorizzatore sì!: via libera anche dal Consiglio di Stato

Alcuni giorni fa è pervenuto il via libera alla gara per la costruzione del termovalorizzatore anche dal Consiglio di Stato, che attraverso una propria sentenza ha respinto i ricorsi presentatai dai comitati locali e da alcune sigle ambientaliste che contestavano, nel merito l’impianto, e nel metodo la legittimità del sindaco Roberto Gualtieri, che ha deciso un piano rifiuti per la capitale in qualità di commissario straordinario per il Giubileo in deroga alle competenze che di norma spettano alla Regione Lazio

a cura del Comitato termovalorizzatore Roma Daje! – Alcuni giorni fa è pervenuto il via libera alla gara per la costruzione del termovalorizzatore anche dal Consiglio di Stato, che attraverso una propria sentenza ha respinto i ricorsi presentati dai comitati locali e da alcune sigle ambientaliste che contestavano, nel merito l’impianto, e nel metodo la legittimità del sindaco Roberto Gualtieri, che ha deciso un piano rifiuti per la capitale in qualità di commissario straordinario per il Giubileo in deroga alle competenze che di norma spettano alla Regione Lazio.

RIFIUTI: IL PIANO GUALTIERI

Rimandate al mittente le istanze dei ricorrenti motivando la realizzazione del termovalorizzatore come «una scelta lecita in quanto rispettosa della gerarchia dei rifiuti perché riduce in modo significativo il conferimento in discarica». Difatti il Piano rifiuti, presentato da Gualtieri ad agosto 2022, prevede l’ambizioso obiettivo al 2030 di conferire circa 3% dei rifiuti in discarica. Un traguardo ambizioso considerato l’attuale 35% e ben al di sotto il target 10% fissato dall’Europa. I giudici di Palazzo Spada hanno inoltre confermato la sentenza amministrativa di primo grado secondo cui possono essere usati i poteri straordinari del Commissario per occuparsi della gestione ordinaria dei rifiuti, riconoscendo nello straordinario afflusso di pellegrini la necessità di approntare misure straordinarie per fronteggiare l’incremento di produzione di rifiuti, giustificando così  la riallocazione dei compiti da livello regionale a quello statale.

MISURE STRAORDINARIE

Daje saluta con vivo apprezzamento questo passo avanti nel processo di realizzazione di una gestione dei rifiuti della capitale moderna, finanziariamente sostenibile e rispettosa dell’ambiente. Naturalmente la sentenza non ferma la voglia di protestare ribadita fieramente dai ricorrenti che ritengono le motivazioni paradossali e incredibili. Forse è altrettanto incredibile la tempistica di pubblicazione della sentenza di un altro ricorso al Tar presentato da una diversa  galassia  di comitati e associazioni. Lo scorso 25 ottobre in camera di consiglio il giudice ha respinto le motivazioni sull’incompatibilità presunta dell’area prescelta e le criticità della falda acquifera in loco. La sentenza però viene pubblicata solo il 14 febbraio a pochi giorni di distanza dalla vittoria del Consiglio di Stato. Prassi giudiziaria o tatticismo politico?

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