I ministri degli affari esteri dei Paesi membri del Consiglio di Cooperazione del Golfo (GCC), formato da Arabia Saudita, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Bahrein, Kuwait e Sultanato d’Oman, nel corso del vertice che ha avuto luogo nella giornata di ieri, domenica 3 marzo, a Riyadh, hanno riaffermato «le costanti posizioni e decisioni del Consiglio supremo del GCC a sostegno del carattere marocchino del Sahara e del mantenimento della pace e della sicurezza del Regno del Marocco, nonché la sua piena sovranità sul Sahara».
SOSTEGNO DEI PAESI DEL GOLFO A RABAT
Una posizione che rafforza altresì l’iniziativa per autonomia quale «unica soluzione alla controversia del Sahara nel quadro della sovranità e dell’integrità territoriale del Marocco». Questo è quanto emerso al termine della sessione di lavoro congiunta che ha visto riunirsi nella capitale del Regno degli al-Saud, presso la sede del Segretariato generale del GCC, i ministri degli Affari esteri marocchino Nasser Bourita e quelli degli Stati membri del Consiglio di Cooperazione del Golfo.
IL VERTICE DI RIYADH
Il ministro del Qatar, attuale presidente della sessione del CCG, ha sottolineato come i Paesi membri riaffermino il loro «costante sostegno al carattere marocchino del Sahara e il loro fermo attaccamento alla sovranità di Rabat su tutto il suo territorio». Da parte sua, il Segretario generale del GCC ha altresì ribadito le posizioni del Consiglio e le sue risoluzioni a sostegno del carattere marocchino del Sahara, sottolineando l’importanza della cooperazione strategica tra il GCC e Regno del Marocco.
L’INIZIATIVA AFRICANA DELL’ATLANTICO
Il CCG ha anche espresso il suo sostegno all’iniziativa africana dell’Atlantico, intrapresa dal sovrano marocchino Mohammed VI nel mese di dicembre scorso a Marrakech. Essa mira a permettere un acceso al mare, appunto all’Oceano Atlantico, ai paesi del Sahel che per ragioni geografiche non ne dispongono, ponendo a loro disposizione le infrastrutture marittime marocchine, generando in questo modo opportunità di scambio commerciale, crescita economica e stabilità politica. Al riguardo va rilevato che tutti i paesi del Sahel hanno aderito all’iniziativa.