MEDIO ORIENTE, guerra e distruzioni a Gaza. Lettera aperta di un israeliano agli italiani

Il messaggio che Ely Karmon, analista presso la Reichman University di Herzliya, ha voluto indirizzare ha lo scopo di meglio esplicitare le ragioni alla base del conflitto in atto, che egli ritiene inevitabile fino a quando non verrà annientata la struttura militare di Hamas

a cura del professor Ely Karmon, della Reichman University di Herzliya, testo pubblicato anche da “Settimana News”, https://www.settimananews.it/news/prayer-from-israel-please-see-through-our-eyes-too/Cari colleghi e amici, per le festività di fine anno ho ritenuto opportuno rendere pubblico un messaggio che in precedenza avevo deciso di inviare a una persona a me cara, un cittadino italiano preoccupato per gli avvenimenti attualmente in corso nella striscia di Gaza.

IL DOVERE DI COMPRENDERE

Mi sento di dover sottolineare, purtroppo, come in Europa semplicemente non si comprenda cosa è accaduto e cosa sta ora accadendo qui da noi. In ventiquattro ore più di mille e cento civili e trecentocinquanta militari israeliani sono stati assassinati da un’orda di tremila terroristi sanguinari di Hamas, che hanno agito assieme anche a numerosi palestinesi «normali» residenti nella striscia di Gaza. Essi hanno ucciso, bruciato, torturato e decapitato centinaia di persone in Israele, e per questi ultimi sono stati impiegati mesi per identificarli. Se si ricorre alle nude cifre statistiche si tratta della metà del numero dei soldati rimasti uccisi nella Guerra dell’Ottobre del 1973 (Guerra dello Yom kippur, n.d.t.), del doppio di quelli caduti nella Guerra dei sei giorni del 1967 e un numero pari al numero dei civili assassinati negli attentati suicidi perpetrati nei cinque anni della Seconda intifada.

GLI OSTAGGI E I MISSILI

E non parlo dei duecentocinquanta ostaggi sequestrati e tenuti prigionieri a Gaza, un numero numeroso anche per gli standard dell’Isis, inclusi i bambini: da un bambino di dieci mesi (che ultimamente sostengono sia rimasto ucciso assieme a sua madre e a suo fratello a causa di un bombardamento israeliano) a un adolescente. A seguito di un accordo ritenuto da Hamas «parziale», quest’ultimo si rifiuta di liberare diciassette donne, che sappiamo abbiano subito violenze, e due bambini. Se non eliminiamo Hamas dalla striscia di Gaza verremo distrutti da centocinquantamila missili lanciati da Hezbollah, dai missili e dai droni degli Houthi e dalle milizie filo-iraniane in Siria e Iraq. Ieri hanno lanciato missili su Eilat dall’Iraq, questo mentre l’Iran resta al sicuro.

CONSIDERAZIONI RELATIVE ALLE DISTRUZIONI A GAZA

Per quanto concerne le distruzioni provocate nella striscia di Gaza va considerato il terreno sul quale si svolge l’operazione militare. Sapevamo dei tunnel, della metropolitana, che per altro abbiamo bombardato nel 2021, ma siamo rimasti stupiti dalla vastità e dalla sofisticazione dei cinquecento chilometri di gallerie: un intero paese sottoterra. La costruzione di questa rete di tunnel è costata probabilmente più di un miliardo di dollari ed è stata a uso esclusivo dei trentamila membri di Hamas. Come hanno recentemente affermato due dei loro leader: «Noi abbiamo i tunnel e l’Onu si prende cura dei civili».

LE VITTIME TRA I CIVILI PALESTINESI

Riguardo al numero delle vittime tra la popolazione civile palestinese, esse secondo il ministero della Sanità di Hamas ammontano a diciannovemila. Ma come fanno a conoscere questa cifra se controllano soltanto la metà del territorio della striscia di Gaza? Noi israeliani abbiamo conteggiato almeno settemila terroristi uccisi. Per quanto invece concerne i bambini, dalle analisi effettuate sulle operazioni militari passate calcoliamo che circa il 40% dei giovani tra i dodici e i diciassette anni uccisi erano militanti armati. Ci sono centinaia di video diffusi da Hamas che mostrano la loro formazione e, una volta terminata l’operazione, sono stati presentati su Facebook come «martiri armati», fatto che ci ha permesso di contarli.

L’EUROPA INSENZIENTE

In Europa non abbiamo assistito a grandi manifestazioni contro il regime di Assad o contro i suoi alleati russi dopo che questi nel corso della guerra civile in quel paese hanno ucciso mezzo milione di cittadini siriani, mentre nove milioni di siriani sono divenuti rifugiati e, di questi, cinque milioni sono scappati all’estero, un milione di essi nella sola Germania. Quindi, sfortunatamente, non abbiamo altra scelta che continuare la nostra lotta per la sopravvivenza.

Vi auguro di trascorrere un sereno Natale.

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