ENERGIA, Decreto Energia. Ferderpetroli: «Bene rigassificatori, ma con qualche preoccupazione»

La questione relativa alle navi ormeggiate al terminal GNL Snam di Piombino, che dovrebbero (ma non è certo) venire trasferite a Vado Ligure hanno alimentato ulteriori polemiche e proteste. Inoltre, la fine del mercato tutelato nel 2024 porterà caos sulla scelta e il nuovo processo gestionale del fornitore, principalmente quello del mercato domestico

Riguardo al «Decreto Energia», provvedimento approvato ieri dal Consiglio dei ministri, FederPetroli Italia ha espresso la propria soddisfazione per lo sblocco iniziale e sull’accelerazione dei progetti che riguardano i nuovi rigassificatori nel Paese, in particolare quelli di Porto Empedocle e Gioia Tauro, che verranno collegati ai nuovi gasdotti rientranti nel REPowerEU, nonché il potenziamento dell’energia italiana nell’area strategica mediterranea.

FINE DEL MERCATO TUTELATO

«Siamo preoccupati per la fine del mercato tutelato nel 2024 – ha tuttavia dichiarato il presidente di FederPetroli Italia,  Michele Marsiglia -, con termine per il gas fissato a gennaio 2024 e per l’elettricità ad aprile, poiché siamo sicuri che il passaggio delle utenze per diversi consumatori porterà un po’ di caos sulla scelta e il nuovo processo gestionale del fornitore, principalmente quello del mercato domestico». Plauso di Federpetroli Italia, inoltre, al passaggio delle norme che consentono di incentivare l’estrazione di gas nazionale dalle concessioni esistenti per fornire l’industria energivora italiana e la forte spinta al processo di decarbonizzazione.

LA QUESTIONE DEL RIGASSIFICATORE DI PIOMBINO

«A oggi – prosegue Marsiglia – sul Piano nazionale energetico desta preoccupazione l’attuale situazione del rigassificatore stazionato al terminal GNL Snam di Piombino e che dovrà essere trasferito a Vado Ligure. Una dichiarazione di poche ore fa da parte di Eni, suggerisce di evitare lo spostamento futuro della nave a Vado Ligure per non incorrere in aumenti e costi infrastrutturali a danno del mercato del gas. Proposta che produrrà non poche polemiche e contestazione da parte dell’opinione pubblica e parti sociali coinvolte nelle aree interessate».

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