IMPRESE, ristorazione. Dal Rapporto FIPE 2023 emerge che il futuro è nella digitalizzazione

I dati FIPE parlano chiaro: metà delle attività nel settore della ristorazione chiudono dopo tre anni dall’apertura. Per sopravvivere e avere successo la soluzione è digitalizzarsi

a cura di Ludovica Palmieri – I dati della Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe) diffusi con il rapporto 2023 sono evidenti: metà delle attività nel settore della ristorazione chiudono dopo tre anni dall’apertura. Lo scorso mese di dicembre si registravano 336.000 imprese attive nel mercato della ristorazione, delle quali 9.688 all’inizio dell’attività, tuttavia, nello stesso anno 20.364 imprese avevano chiuso, facendo registrare un saldo negativo pari a 10.969. Un andamento dovuto a diversi fattori, tra cui l’aumento dei costi operativi (ingredienti, personale e affitti), la diminuzione della domanda da parte dei consumatori, la concorrenza, l’instabilità economica generale e le situazione eccezionali, dalla pandemia, alle guerre.

RAPPORTO FIPE CONFCOMMERCIO 2023

«Se in passato un ristorante rappresentava un investimento sicuro, oggi non è più così o, quantomeno, come è emerso dall’ dell’Assemblea annuale 2023 di FIPE Confcommercio, oggi un ristoratore deve fare molto di più – è il commento espresso da Vincenzo Liccardi a chiusura dell’evento -, lo dimostra il titolo stesso, che è La ristorazione nella comunicazione: valori, pregiudizi e strumentalizzazioni. Oggi un ristoratore deve essere un anche un buon imprenditore e, soprattutto, un brillante comunicatore per veicolare le peculiarità della propria attività. E, tutto questo è possibile solo se alle spalle ha un’attività che gli lascia il tempo di dedicarsi a questi compiti. Infatti, se è vero che l’occupazione è tornata ai livelli del 2019, è altrettanto vero che il mismatch continua a essere importante; gli esercenti fanno fatica a trovare personale qualificato. Per questo, data la mia esperienza nel campo, sono assolutamente convinto che oggi un’attività per avere successo non possa prescindere dai processi di digitalizzazione».

LA PIATTAFORMA FOODCOST IN CLOUD

L’imprenditore, ideatore della piattaforma Foodcost in Cloud® ha quindi proseguito: «Oggi, per avere successo nel settore della ristorazione non basta puntare sul prodotto ma, contemporaneamente, è necessario adottare strategie di marketing prima sconosciute. Una tra tutte: la gestione dinamica dei prezzi che si caratterizza per la modifica degli stessi in tempo reale, in base a vari fattori. Dinamica che permette ai ristoratori di adeguare il loro locale alle condizioni di mercato, alle tendenze del settore e alla domanda dei clienti. Certamente – ha egli specificato -, per gestire con successo questo approccio è necessario partire da un’accurata analisi della domanda e dell’offerta, indispensabile per capire quando poter massimizzare i ricavi; monitorare la concorrenza senza penalizzare la qualità e lavorare sulla reputation in termini di storytelling e recensioni. In base alla mia esperienze ho capito che per svolgere tutti questi compiti e, nel frattempo, per ottimizzare la gestione del proprio locale, in termini di risorse e non solo i ricavi, la soluzione è adottare un sistema di gestione elettronica, l’unico in grado di raccogliere e analizzare tutti i dati utili in tempo reale».

INTELLIGENZA ARTIFICIALE APPLICATA

«In altre parole – ha aggiunto Liccardi – l’intelligenza artificiale applicata al settore del food può rappresentare davvero la risposta per riuscire senza sacrificare la propria vita lavorando a dei ritmi davvero insostenibili. Anche a proposito del mismetch occupazionale, è bene tener presente il contributo che le nuove piattaforme possono dare nella gestione smart del personale. Dal momento che, l’adozione di sistemi innovativi, consente agli esercenti di assumere anche personale meno qualificato, esonerandolo, grazie all’AI, dai processi decisionali più complessi. Tutto questo è possibile sempre e solo se a monte c’è un imprenditore in grado di attuare una strategia in grado di guidare l’intelligenza artificiale, indicando i dati e i numeri da estrapolare; altrimenti, indipendentemente dalla piattaforma che si adotta non si otterranno i risultati desiderati. Per questo consiglio sempre di affiancare all’adozione di sistemi all’avanguardia un percorso di formazione continuo e costante, perché l’innovazione tecnologica deve andare sempre di pari passo con la crescita personale. A tal proposito, voglio sottolineare che noi di Foodcost in Cloud, insieme alla piattaforma forniamo un pacchetto di coaching affinché i nostri clienti possano utilizzare le nuove tecnologie al meglio».

Restaurant management control system: https://www.foodcostincloud.it/

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