INDUSTRIA, Arvedi/Ast. Sindacati al Mimit: «Ora si discuta del piano industriale»

Scopo dell’incontro è stato l’aggiornamento riguardo all’avanzamento della discussione in merito all’accordo di programma. A tal proposito il Mimit ha informato i sindacati che la discussione in Commissione europea circa i fondi destinati alle aziende «Hard to Abate» interessate all’uso di combustibili a idrogeno è giunta alla conclusione, pertanto alle organizzazioni sindacali è stata prospettata la possibile stipulazione dell’accordo di programma con le Istituzioni interessate

a cura dei sindacati Fim, Fiom, Uilm nazionali; Roma, 14 novembre 2023 – Questa mattina a Roma, presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), ha avuto luogo un incontro tra la rappresentante del dicastero medesimo, sottosegretario Fausta Bergamotto, accompagnata da diversi funzionari, e le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali.

FONDI DESTINATI ALLE AZIENDE «HARD TO ABATE»

Scopo dell’incontro è stato l’aggiornamento riguardo all’avanzamento della discussione in merito all’accordo di programma. A tal proposito il Mimit ha informato i sindacati che la discussione in Commissione europea circa i fondi destinati alle aziende Hard to Abate interessate all’uso di combustibili a idrogeno è giunta alla conclusione, pertanto alle organizzazioni sindacali è stata prospettata la possibile stipulazione dell’accordo di programma con le Istituzioni interessate alla fine del mese di dicembre o al massimo nei primi giorni di gennaio. A quel punto, grazie alla partecipazione di Invitalia e in virtù dei fondi europei, AST di Terni potrà quindi utilizzare in toto l’investimento previsto, pari a un miliardo di euro.

IMPIEGO DI IDROGENO A BASSE EMISSIONI

Si tratta di sostegni finanziari erogati a copertura dello sviluppo di progetti di investimento e di ricerca finalizzati alla decarbonizzazione dei processi industriali, principalmente attraverso il ricorso all’impiego di idrogeno a basse emissioni di carbonio nei settori maggiormente inquinanti e di difficile riconversione, che utilizzano i combustibili fossili quale fonte di energia: esempio cementifici, cartiere, industria della ceramica, del vetro, eccetera. Il negoziato nelle prossime settimane dovrebbe portare alla certificazione, con il via libera dato dalla Commissione europea. I rallentamenti al percorso di finanziamento vanno rinvenuti nelle modifiche delle modalità di accesso alle risorse destinate Hard to Abate.

CONDIZIONI POSTE DALLA UE E ACCORDO DI PROGRAMMA

La Comunità europea pone in ogni caso delle condizioni: gli impianti devono essere predisposti a utilizzare idrogeno al 100% e ottenere un efficientamento pari al 20% sui prodotti finali. L’accordo di programma, che nelle prossime settimane verrà discusso in ulteriori tavoli tecnici tra i firmatari allo scopo di trovare una sua definizione, conterrà dunque le misure Hard to Abate, il contratto di sviluppo e il Piano ambientale. Fim, Fiom e Uilm affermano di ritenere «sicuramente positivo» lo sblocco di finanziamenti che possano portare a compimento gli investimenti.

TUTTAVIA ANCORA OSCURI I DETTAGLI DEL PIANO INDUSTRIALE

Tuttavia, i sindacati denunciano che «purtroppo, a tutt’oggi non si conosce alcun elemento di dettaglio del piano industriale, che chiediamo fin d’ora sia parte integrante dell’accordo di programma, dopo la discussione con le organizzazioni dei lavoratori». In una nota congiunta diffusa nel pomeriggio Fim, Fiom, Uilm dichiarano che invieranno ufficialmente la richiesta di incontro all’azienda (già nella stessa giornata di oggi) con all’ordine del giorno la discussione del piano industriale. «Chiederemo che il Mimit sia garante della trattativa e che l’eventuale accordo sindacale sia parte integrante dell’accordo di programma tra le Istituzioni firmatarie».

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