Nel rimpallo di responsabilità sulla strage all’ospedale al-Ahli di Gaza City, che ha provocato la morte di cinquecento persone, che si configura suo malgrado in quelle attività di disinformazione proprie della fog of war dei conflitti, le autorità israeliane negano con decisione alcuna parte nel bombardamento della struttura sanitaria della striscia, accusando i gruppi armati palestinesi che in quel territorio sono attivi di aver provocato loro quella carneficina.
FOG OF WAR
In particolare accusano la Jihad islamica (PIJ), che avrebbe tentato di colpire la città portuale israeliana di Haifa installando la rampa di lancio del vettore nei pressi dell’ospedale, «utilizzando – secondo la versione dei fatti resa dagli israeliani – la popolazione civile in funzione di scudo umano». Il fallimento del lancio del pesante razzo, lancio che era stato annunciato dall’organizzazione jihadista filo-iraniana ma che non ha tuttavia colpito Haifa (sulla base dei dati dell’intelligence dello Stato ebraico attualmente quella sarebbe la gittata massima raggiungibile dai sistemi d’arma della PIJ), suffragherebbe l’ipotesi israeliana.
IL MISTERO DEL MISSILE LANCIATO SU HAIFA DALLA JIHAD ISLAMICA
Tel Aviv sostiene questa versione (che la discolperebbe della strage) indicando quale prova alcuni filmati del lancio, trasmessi per altro anche da numerose emittenti televisive arabe, tra le quali la qatarina al-Jazeera. In essi si vede chiaramente la fase iniziale di lancio di un vettore, che a un certo punto muta repentinamente traiettoria per poi esplodere sul centro abitato fortemente antropizzato di Gaza City.