Con oltre 7.000 start up, 430 fondi di venture capital, 100 acceleratori e 37 incubatori, Israele si è guadagnato la qualifica di start up nation. Tel Aviv, moderna metropoli al centro di questo polo all’avanguardia al mondo (il quarto secondo la stima di StartupBlink), non solo ospita grandi multinazionali estere, ma ne ha generate di sue, quali ad esempio Waze Mobile, Wix, Monday.com e Viber.
START UP NATION
A rendere particolarmente interessanti le innovazioni realizzate in loco sono fattori come i pool di lavoro altamente qualificati, oltreché approcci rivoluzionari alle iniziative intraprese in settori strategici. Gli ottanta «unicorni» (start up con valutazioni pari ad almeno un miliardo di dollari) nati nel 2021 nello Stato sulla sponda orientale del Mar Mediterraneo sono il risultato di una visione ben precisa, infatti, più dell’8% della popolazione israeliana è occupata in settori high tech, generando il 12% del prodotto interno lordo e il 43% dell’export del Paese. Si tratta dunque di un ecosistema molto fertile in grado di attrarre un numero sempre maggiore di imprese italiane.
BMC2 TECH ISRAEL
Quelle attive attualmente nel Paese hanno stanziato fondi pari a 1,5 miliardi di dollari e si dicono pronte a una nuova fase di investimenti grazie a un club deal che riunisce un gruppo di operatori italiani del settore. BMC2 Tech Israel, con sede a Roma e promosso dal Gruppo Bemycompany Capital Partners Spa, rinviene tra i suoi soci anche la società Media Engineering, anch’essa avente sede nella Capitale. Quest’ultima, costituita nel 2002 a seguito dell’intuizione avuta dagli ingegneri Antonio e Gianluca Franzese, coniuga know how ingegneristico e multimedialità ponendoli al servizio delle imprese attraverso olografia, realtà virtuale, intelligenza artificiale e soluzioni innovative per l’e-learning.
ALTA TECNOLOGIA DISPONIBILE
«Il nostro obiettivo, come Media Engineering – afferma Antonio Franzese – è quello di importare alta tecnologia israeliana, integrarla nelle nostre soluzioni e far conoscere queste tecnologie avveniristiche al mercato italiano. Creeremo inoltre sinergie nella terra in cui nascono gli unicorni, start up le cui valutazioni hanno raggiunto il miliardo di dollari, investendo esclusivamente in settori quali digital, agritech, Difesa, cybersecurity e pharmatech. Seguirò direttamente le dinamiche d’investimento che coinvolgono parte del fatturato».
LE ATTIVITÀ DI VENTURE CAPITAL
Il club deal BMC2 Tech Israel, che ha raccolto un capitale complessivo di cinque milioni di euro, intende investire nelle realtà israeliane a elevato contenuto tecnologico. Nello specifico, le risorse verranno indirizzate al fondo Sixth Millennium, che da anni concentra il proprio focus nei settori della cybersecurity, IoT, Big Data Analytics e fintech, concentrandosi esclusivamente sulle società del mercato israeliano. L’emittente fa parte del network di venture capital Sixth Millennium Venture Partners, realtà fondata da Jonathan Pacifici.