MEDIA, quotidiani. Dopo sette anni “l’Unita” torna in edicola, a dirigerla è Piero Sansonetti

Afferma il direttore che: «Il quotidiano sarà vicino al Partito Democratico, principale forza politica della sinistra, e al pensiero di Papa Bergoglio, che attualmente rappresenta un punto di riferimento ideologico. In altre parole, abbracciando a pieno un’eredità storica, sarà una testata libera e pronta ad affrontare grandi battaglie, come fu con quelle sul divorzio e l’aborto»

«Dopo sette anni e alla vigilia del centenario, “L’Unità”, quotidiano fondato da Antonio Gramsci nel 1924, torna nelle edicole». All’incontro con la redazione, organizzato nella sede di via della Pallacorda 7, il neo-direttore Piero Sansonetti ha presentato così la nuova versione del giornale.

UN POLO DI ELABORAZIONE POLITICA E CULTURALE

«Dopo tutto questo tempo sembrava che L’Unità non dovesse più riaprire – ha egli aggiunto -, invece grazie all’acquisizione da parte di Romeo Editore tornerà a rivestire un ruolo fondamentale nel dibattito editoriale e politico. In un momento in cui la sinistra appare sempre più debole, per l’incapacità di produrre idee e contenuti, con una stampa per lo più focalizzata su pettegolezzi politici e argomenti futili, L’Unità si propone come un polo di elaborazione politica e culturale. Fisicamente sarà un giornale piccolo, composto da dodici facciate, ma impegnato ad affrontare temi di grande rilevanza e profondità».

IL COMPAGNO GRAMSCI CI HA INSEGNATO…

Prosegue il direttore della storica testata (della quale in passato, quando era organo ufficiale di stampa del Partito comunista italiano, fu redattore): «Come indicato da Gramsci, L’Unità continuerà a essere dalla parte dei più deboli. E se all’origine era rivolto a contadini e operai, oggi sarà la testata anche di migranti e detenuti. Pur mantenendo sempre netta la propria indipendenza, L’Unità sarà vicina al Partito Democratico, principale forza politica della sinistra e al pensiero di Papa Bergoglio che, attualmente, rappresenta un punto di riferimento ideologico. In altre parole, abbracciando a pieno un’eredità storica, sarà una testata libera e pronta ad affrontare grandi battaglie, come fu con quelle sul divorzio e l’aborto».

FIRME AUTOREVOLI E PERSONALITÀ DI RILIEVO

Il quotidiano, in edicola al costo di un euro e cinquanta centesimi, ha alle spalle una redazione dinamica di circa sei redattori per il cartaceo, pochi altri per l’online e da diversi collaboratori esterni. Basti pensare – è stato sottolineato oggi nel corso della conferenza stampa di presentazione – che nel numero di domani, 16 maggio 2023, ci saranno articoli a firma di Luigi Manconi, Marco Revelli, Enrico Casarini e Massimo D’Alema, mentre mercoledì uscirà un’intervista a Jean-Luc Mélenchon, leader della sinistra francese.

TEMI ETICI E GARANTISMO

Una volta a settimana verrà pubblicata la rubrica Nessuno tocchi Caino, a cura dei radicali Sergio D’Elia ed Elisabetta Zamparutti, a dimostrazione della vicinanza alle lotta dei garantisti. Inoltre, ogni giorno verrà pubblicata una pagina dedicata allo straordinario archivio del quotidiano che fu comunista, che domani partirà con un pezzo firmato a suo tempo da Natalia Ginzburg. L’archivio de L’Unità, dal 1947 a oggi, patrimonio culturale di enorme valore, è in fase di riorganizzazione e sarà reso disponibile online quanto prima. «Se dovessi definire in pochi termini questa nuova versione de L’Unità – ha concluso Sansonetti -, direi che sarà un quotidiano garantista, socialista, cristiano, liberale ma non liberista. Poi vedremo vivendo come si assesteranno gli equilibri e si aggiusterà il tiro».

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