I lanci di razzi, ad avviso del professor Ely Karmon (analista presso la Reichman University di Herzliya) vengono ritenuti possibile in concomitanza con l’esibizione della nota cantante israeliana al concorso musicale internazionale Eurovision, in programma alla Liverpool Arena. Si tratterebbe della risposta alle vittime provocate dal raid effettuato nella Striscia di Gaza dall’aviazione militare di Gerusalemme contro tre elementi di vertice della Jihad islamica palestinese (PIJ), azione che ha avuto luogo a Rafah, città di confine del Territorio costiero palestinese con l’Egitto.
IL RAID AEREO ISRAELIANO SU RAFAH
I tre erano Khalil Bahtini (comandante della Jihad islamica nel nord della Striscia di Gaza), Jihad Ghanem, (alto funzionario del Consiglio militare dell’organizzazione) e Tareq Izz ed-Din (ritenuto coordinatore da una base situata nella Striscia di Gaza delle attività terroristiche compiute dalla Jihad islamica in Cisgiordania). A seguito del raid, oltre ai tre elementi apicali dell’organizzazione islamista filo-iraniana, hanno perso la vita anche nove civili palestinesi , cinque donne e quattro bambini. Immediata la risposta della Jihad islamica, che ha giurato vendetta. Conseguentemente, in Israele è massimo lo stato di all’erta per gli attesi (ritenuti ormai certi) lanci di razzi da parte delle Brigate al-Quds, braccio militare della Jihad islamica.
IN ATTESA DEI RAZZI PALESTINESI
Questa previsione deriva da un’attenta analisi del modus operandi della Jihaad islamica palestinese, fattore che viene computato con relativo agli effetti del duro colpo assestato dalla Sicurezza dello Stato ebraico alla struttura organizzativa della PIJ attraverso la eliminazione fisica di suoi tre leader di spicco. A questo punto non è affatto remota la possibilità che anche l’ala militare di Hamas si unisca alla PIJ nel lancio di razzi contro il territorio di Israele, tanto è vero che il movimento filiazione dei Fratelli musulmani che attualmente controlla la Striscia di Gaza si è espressa per «una risposta palestinese unita».
IL “SIMBOLO” NOA KIREL
La performance della cantante Noa Kirel potrebbe venire sfruttata dai palestinesi a fini mediatici e psicologici per colpire Israele condizionandone l’opinione pubblica, poiché la nota pop star rappresenta un simbolo importante per la gente di Israele. Ella, infatti, oltreché celebre sulla scena musicale internazionale, attraverso la sua esibizione all’Eurovision costituisca altresì un simbolo della presenza di Israele sulla scena internazionale. Infine, non vanno neppure sottovalutati i potenziali tumulti di piazza conseguenti alle eventuali manifestazioni di protesta e boicottaggio della cantante in occasione della sua prevista esibizione alla Liverpool Arena per le semifinali di Eurovision.