IMMOBILIARE, casa e diritto all’abitare. Roma: il Comune acquisisce 199 appartamenti dall’Inps e ne destina 120 a ERP

Soddisfatta la maggioranza che sostiene la Giunta Gualtieri, critica invece Italia Viva, che parla di una «violazione della legge» poiché dieci di quelle unità immobiliari risultano attualmente occupate. Per Svetlana Celli (Pd), presidente dell’Assemblea capitolina, si tratta invece di «una risposta concreta all’emergenza abitativa». Intanto si attende la manifestazione popolare indetta dal Movimento per il Diritto all'abitare di Roma alla quale aderiscono varie sigle sindacali e organizzazioni di base, tra le quali Asia USB, che al corteo del prossimo giovedì pomeriggio che partirà da piazza dell’Esquilino diretto alla Prefettura, ribadiranno la loro richiesta di un blocco degli sgomberi e degli sfratti e del varo di un Piano casa

Ieri l’Assemblea capitolina ha espresso parere favorevole alla delibera che autorizza Roma Capitale ad acquisire al patrimonio comunale 199 immobili  di proprietà dell’Inps al prezzo di 15.600.000 euro. Per Svetlana Celli (Pd), presidente dell’Assemblea capitolina, si tratta di «un atto di grande responsabilità che permetterà all’Amministrazione comunale, a fronte di un investimento di quindici milioni di euro, di destinare 120 di questi immobili ad alloggi di edilizia popolare, con conseguente scorrimento della graduatoria».

NUOVI ALLOGGI DESTINATI A EDILIZIA POPOLARE

Sempre secondo l’esponente della maggioranza che sostiene la Giunta Gualtieri «è una risposta concreta all’emergenza abitativa, la possibilità di garantire il diritto alla casa a tante famiglie in attesa di una abitazione da anni». La Celli ha inoltre inteso ringraziare l’assessore al Patrimonio e alle Politiche abitative del Comune di Roma, Tobia Zevi, per l’impegno profuso che ha consentito di conseguire questo importante risultato, oltre alle forze di maggioranza, «che hanno approvato questo importante provvedimento» e «al lavoro svolto dalla Commissione Patrimonio e Politiche abitative» presieduta da Yuri Trombetti.

LE CRITICHE DEI RENZIANI

Di diverso avviso, invece, Valerio Casini e Francesca Leoncini, consiglieri comunale del partito Italia Viva, che, pur condividendo l’obiettivo di incrementare il patrimonio di edilizia residenziale pubblica e far scorrere le graduatorie delle migliaia di persone in attesa di un alloggio popolare, hanno espresso un giudizio «molto negativo» sull’operazione, che a loro dire, «di fatto autorizza l’acquisto di dieci immobili occupati in violazione della legge regionale n. 1 del 2020». Essi pongono altresì degli interrogativi: «Come verranno gestiti questi immobili occupati, sul cui prezzo di vendita l’Amministrazione ha ottenuto dall’ente previdenziale uno sconto del 30% proprio perché non liberi da vincoli?».

IN ATTESA DI UN NUOVO PIANO CASA

«Bene l’approvazione dell’emendamento e dell’ordine del giorno che abbiamo presentato, con cui impegniamo il sindaco e la Giunta a procedere con tempi rapidi all’assegnazione degli immobili acquisiti sulla base delle graduatorie ERP – proseguono in una nota Casini e Leoncini -, ma non basta; forti dubbi ci sono infatti sullo stato manutentivo degli altri appartamenti che l’Amministrazione sta comprando dall’Inps e che nella maggior parte dei casi non è nemmeno riuscita a visionare. Tanto è vero che anche qui c’è stato uno sconto del 10% sul prezzo di vendita. È davvero su queste basi che poggerà il nuovo piano casa?».

IL CORTEO PER IL DIRITTO ALLA CASA DI GIOVEDÌ PROSSIMO

Sul piano casa dicono la loro anche sindacati, associazioni e movimenti, che allo specifico scopo hanno indetto una manifestazione per il diritto alla casa per giovedì 4 maggio alle ore 17:00, un corteo che partirà da piazza Esquilino per giungere sotto la Prefettura. L’iniziativa vede protagonista il Movimento per il Diritto all’abitare, che ha ricevuto l’adesione di Asia USB. «Di fronte alle minacce di sgomberi e sfratti la politica si attivi per trovare le soluzioni adeguate, bloccando gli sgomberi e gli sfratti. In altre parole, è tempo di un Piano casa», affermano i promotori del corteo di protesta.

EMERGENZA ABITATIVA A ROMA

«La manifestazione – essi proseguono – è una risposta alle minacce di sgombero nei confronti del MAAM, Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz, e delle sessanta famiglie che vi abitano. Rimaniamo indignati di fronte all’ennesima minaccia e ultimatum nei confronti di chi in questa città vive l’emergenza abitativa sulla propria pelle e anziché subirla passivamente si è organizzato per porvi rimedio. Per questo, oltre che dare la nostra piena solidarietà, rilanciamo l’appello a tutti affinché partecipino alla mobilitazione del 4 maggio, ideata per rimettere al centro del discorso pubblico il diritto all’abitare, in primis approvando in Giunta il Piano casa, per poi presentarlo in Consiglio nel più breve tempo possibile».

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