UCRAINA, conflitto. Attesa controffensiva di Kiev: Zelensky sarà in grado di «rovinare» la grande festa del 9 maggio a Putin?

La tanto attesa e pubblicizzata controffensiva ucraina sarebbe proprio dietro l'angolo, con gli alti comandanti e i funzionari della Difesa che affermano come Kiev abbia quasi tutto ciò di cui necessita allo scopo di sferrare con successo un attacco alle forze di occupazione russe: ma, è davvero tutto come si afferma?

a cura di Giuseppe Morabito, generale in ausiliaria dell’Esercito italiano attualmente membro del direttorio NATO Defence College Foundation – La tanto attesa e pubblicizzata controffensiva ucraina sarebbe proprio dietro l’angolo, con gli alti comandanti e i funzionari della Difesa che affermano come Kiev abbia quasi tutto ciò di cui necessita allo scopo di sferrare con successo un attacco alle forze di occupazione russe.

CONCRETE DIFFICOLTÀ DI UNA CONTROFFENSIVA

«I preparativi sono in fase di completamento», ha dichiarato il ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov nel corso di una recente conferenza stampa, aggiungendo che le forze armate del suo paese sono pronte per l’offensiva. Queste parole hanno fatto seguito a quelle del segretario generale della NATO Jens Stoltenberg, secondo cui «l’Ucraina è ora in una posizione forte per riconquistare il territorio occupato a est, dopo che l’Alleanza atlantica gli ha fatto pervenire il 98% dei veicoli da combattimento promessi, inclusi più di duecento moderni carri armati». Mentre una data di inizio dell’offensiva sembrerebbe essere decisa (o meglio, pianificata), non è assolutamente certo che avrà successo perché esperti militari sollevano il dubbio della riuscita dell’offensiva a causa delle fortificazioni russe a difesa delle posizioni raggiunte sul terreno ucraino da Mosca.

LE ARMI DI MOSCA

La Russia dispone di molte armi anticarro e altre molteplici linee di fortificazione e l’Ucraina ha una capacità limitata di fornire supporto aereo alle unità corazzate e probabilmente una capacità limitata di sostenerle mentre si allontanano dalle loro basi di partenza per addentrarsi in un territorio ora occupato dai russi. La logistica della  NATO ha fatto arrivare in Ucraina carri armati Leopard della Germania, carri armati Challenger di fabbricazione britannica e veicoli da combattimento per la fanteria da altri Paesi alleati occidentali. Tutti questi mezzi hanno una corazzatura maggiore di quella dei mezzi impiegati dai russi nei combattimenti, molti dei quali concepiti nell’era sovietica. L’Ucraina ha anche ricevuto aerei da combattimento MiG-29 dalla Polonia, velivoli in grado di consentirle maggiori capacità aeree, sebbene Kiev in questo settore rimanga notevolmente inferiore a Mosca.

CAPACITÀ CYBER, SOTTOMARINE E NUCLEARI

Christopher Cavoli, comandante supremo delle forze NATO in Europa, ha dichiarato di recente di essere «molto fiducioso» riguardo al fatto che le truppe ucraine siano in possesso dell’equipaggiamento necessario allo scatenamento dell’offensiva. Egli ha inoltre confermato  che Washington e Kiev hanno lavorato insieme per elaborare una strategia e strutturare lo strumento militare in modo che sia utile all’azione. «Ci siamo riusciti. Abbiamo quasi ottenuto tutto in Ucraina e sono fiducioso che abbiano ciò di cui hanno bisogno per l’offensiva che abbiamo pianificato con loro», ha affermato, avvertendo però che, nonostante le capacità’ militari russe si siano logorate nel prolungarsi dei combattimenti, gli assetti importanti delle forze armate di Mosca sono tuttavia rimasti intatti, incluse le capacità di porre in essere operazioni cyber, nucleari e sottomarine.

LE  INFORMAZIONI DEL GRU

«Gran parte dell’esercito russo non è stato colpito negativamente da questo conflitto e non dovremmo commettere l’errore di sottovalutare le capacità militari di Mosca, perché la posta in gioco è troppo alta, ha aggiunto al riguardo Celeste Wallander, assistente segretario alla Difesa per gli affari di sicurezza internazionale americano. Gran parte dei recenti combattimenti in Ucraina hanno avuto luogo sul fronte orientale intorno alla città industriale di Bakhmut, ma Kiev dovrebbe lanciare la sua controffensiva anche nel sud. Le sue forze armate sono state osservate mentre stabilivano posizioni sul lato orientale del fiume Dnipro, un’area che potrebbe venire utilizzata quale punto di sosta nello slancio per riconquistare la penisola di Crimea. Logicamente anche Mosca è a conoscenza del luogo più probabile dove il nemico potrebbe colpire, cioè nella regione meridionale di Zaporizhzhia, dove Kiev cercherebbe di tagliare le linee di collegamento verso la penisola.

SI CHIUDE LA MORSA ATTORNO A BAKHMUT

In merito all’offensiva, sembrerebbe che i documenti del Pentagono fatti trapelare suggeriscano che gli Stati Uniti (nonostante le dichiarazioni rese dal generale Cavoli) non siano poi così tanto fiduciosi riguardo a un significativo successo dell’Ucraina nell’immediato, è dunque probabile che la guerra si protragga ben oltre il 2023. Comunque sia, a Kiev (in particolare al ministero della Difesa) si esprime ottimismo e si fa capire che i piani dell’attesa controffensiva sono stati finalmente elaborati e che questi prevedono un’azione tale da impedire al nemico di reagire. Purtroppo, in queste ore  (secondo fonti russe confermate dai militari ucraini) le forze di Mosca avrebbero conquistato l’area del Collegio industriale, quindi controllerebbero la maggior parte  della di Bakhmut, posizioni dalle quali sarebbero in grado di chiudere l’accerchiamento delle ultime unità ucraine rimaste assediate in città, probabilmente soltanto un paio di brigate poste a difesa degli ultimi quartieri occidentali rimasti ancora sotto il loro controllo.

DUBBI SUL CONTRATTACCO DI KIEV

Aumenta conseguentemente la preoccupazione che siano state riposte eccessive aspettative riguardo alla capacità degli ucraini di chiudere la partita subito, o per lo meno entro l’estate, attraverso uno schiacciante successo della loro controffensiva. Infatti, sussistono elementi che potrebbero ridimensionarne le prospettive, poiché la controffensiva al momento verrebbe resa problematica principalmente a causa delle condizioni meteorologiche, dalle piogge che hanno reso il campo di battaglia fangoso. Elemento di estrema importanza sul piano strategico-militare è poi l’assenza di sorpresa, dato che dopo mesi di annunci, ormai i russi si attendono un attacco e questo li ha indotti a potenziare le proprie linee difensive fortificate con ulteriori ostacoli anticarro, postazioni e campi minati posti in profondità a difesa del territorio sotto il loro controllo. Inoltre, le molto propagandate forze armate ucraine mobilitate per la controffensiva (c’è chi ne ha indicato la consistenza in 40.000 uomini) sono formate per lo più da reclute poco esperte e scarsamente addestrate.

ASPETTANDO LA PARATA DELLA VITTORIA

Tutto avviene alla vigilia del 9 maggio, che in Russia è una importante giornata di festa, poiché si celebra la vittoria nella Seconda guerra mondiale (la «Grande guerra patriottica» sovietica, oggi russa), data della capitolazione della Germania nazista nel 1945. Si tratta di una festa nazionale istituita al tempo dell’Unione Sovietica, le cui celebrazioni fino agli anni Novanta avvenivano in forma molto più modesta rispetto a oggi. È stato infatti il presidente Vladimir Putin a voler rilanciare questo evento sul piano cerimoniale al fine di accrescere l’orgoglio patriottico nazionale russo. Ogni anno a Mosca, nella Piazza Rossa, il 9 maggio ha luogo una parata militare. Quest’anno, a causa dell’aggressione militare all’Ucraina la dimostrazione di forza delle forze armate russe potrebbe essere  ancora più evidente e grandiosa, questo se la contemporaneità con una controffensiva ucraina non guasti le feste al Cremlino rovinandogli tutto il suo impianto propagandistico. Difficile fare previsioni, la guerra comunque continua (…)

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