DIGITALIZZAZIONE, co-working. Nasce Laborinto, azienda tech che sviluppando software investe sul territorio e sui giovani

La nuova sfida del Gruppo Adrias per investire sulla Riviera adriatica facendo crescere nuovi professionisti. Software innovativi, consulenza alle aziende, ma anche formazione, alta specializzazione e competenze nel digitale, in nuovi spazi di networking

Per loro, il 2023 è iniziato con la nascita del Gruppo Adrias, ma questa storia parte molto tempo prima. Francesco Piersimoni e Barbara Canducci sono due imprenditori di Rimini che hanno scelto di inglobare più società di un’unica realtà imprenditoriale: ad Adrias Online, azienda consolidata sul territorio impegnata dal 2007 in progetti di marketing e comunicazione dedicati al turismo, e InAdrias, la società del gruppo che gestisce gli spazi di lavoro, da oggi, a far parte del Gruppo Adrias, si aggiunge Laborinto srl, con Giuseppe Trisciuoglio, CEO, socio titolare e co-fondatore.

TURISMO, MARKETING E COMUNICAZIONE

Francesco, Barbara e Giuseppe, forti di una duratura esperienza, hanno infatti creato Laborinto con lo scopo di realizzare software innovativi, offrire consulenza alle aziende su temi di fortissimo interesse per il settore, come intelligenza artificiale, cloud native e cybersecurity, e allo stesso tempo investire nella formazione. In un momento storico delicato, Laborinto sceglie di credere nel futuro, nella digitalizzazione, nell’innovazione, nella creatività, attraverso la programmazione e la formazione dei giovani nelle professioni delle nuove tecnologie del digitale. «Laborinto nasce con tre anime – afferma Francesco Piersimoni, presidente della nuova srl e CEO di Adrias Online -, un’anima IT proiettata all’innovazione e alle nuove tecnologie, che desidera fornire agli imprenditori e alle aziende del territorio gli strumenti più aggiornati e potenti per la loro digitalizzazione; un’altra invece rivolta alla formazione di nuovi profili tech, figure da formare in corsi professionali che accompagnino le nuove risorse fino all’assunzione nelle aziende non solo del territorio ma anche italiane e straniere;  infine, una orientata al networking che, grazie allo sviluppo di nuovi spazi coworking aperti a freelance e start up del settore della comunicazione digitale e del marketing, presenta aree comuni per la condivisione di idee e sviluppo nei confronti dei creativi, anche giovani».

DIGITALE E LAVORO NELLA RIVIERA ADRIATICA

Nel 2022 in Italia si sono aperte più di 100.000 posizioni per sviluppatori, tra le venticinque professioni maggiormente richieste da parte delle aziende. Una domanda sproporzionata rispetto alla disponibilità effettiva di queste figure: i nuovi developer sul mercato sono infatti solo 65.000. Vuol dire che ci sono più di 35.000 offerte di lavoro nel settore che aspettano invano un professionista pronto e preparato. Anche in Emilia Romagna sono tantissime le aziende alla ricerca di questi nuovi professionisti della tecnologia e investire per formarli sul territorio è una sfida importante. «Le figure che lavorano in ambito IT oggi sono richiestissime dalle aziende di tutto il mondo e lo saranno sempre di più. Trovare, tuttavia, persone pronte per il mondo del lavoro, che possiedano le competenze tecniche e le soft skills necessarie alle imprese, è molto difficile», sottolinea Giuseppe Trisciuoglio, socio fondatore e CEO della neonata azienda del Gruppo Adrias. I corsi studiati da Laborinto comprendono anche stage nelle principali aziende del territorio, volti ad aiutare i giovani a trovare la loro strada professionale.

LABORINTO

Quello che rende Laborinto una novità nel panorama della Riviera Adriatica, è il suo nascere come realtà tecnologica altamente specializzata ma con forti radici nel marketing. Francesco, Giuseppe e Barbara sono professionisti trasversali nel settore digitale, del marketing e della comunicazione «Questo permette a noi, e di conseguenza alle persone che lavorano con noi, di conoscere con attenzione i diversi aspetti che formano un progetto di business, dall’analisi strategica fino al rilascio del progetto concluso, passando per mesi di analisi, progettazione e sviluppo, con la cura e l’attenzione necessarie», afferma Barbara Canducci, presidente di Gruppo Adrias. L’anima tech di Laborinto investe molto in analisi e ricerca per lavorare con gli strumenti più performanti e innovativi e per seguire i diversi progetti a seconda degli obiettivi. Intelligenza artificiale, big data, marketing automation, IoT e flussi di martech sono i temi di cui i tre soci, con un mix di competenze fra turismo, marketing e innovazione difficile da replicare nel territorio, quotidianamente trattano, combinando strategia, innovazione e design.

IL CONCETTO DI RETE

Negli ultimi mesi il Gruppo Adrias ha fatto investimenti importanti per raddoppiare la metratura con nuovi ambienti di design, con l’aggiunta di sale riunioni, una sala cucina e, ovviamente, tutta una nuova ala per Laborinto. Si è arrivati così a un quartier generale di seicento metri quadrati complessivi, a disposizione di nuove iniziative e attività.  Vi sono postazioni ‘free-desk’ per i dipendenti in lavoro agile che hanno necessità di essere in presenza per seguire particolari progetti; per questo sono stati studiati ambienti fluidi che cambiano in funzione delle attività da seguire. L’aspetto particolarmente innovativo del progetto di ristrutturazione degli spazi, infatti, è stata la creazione di una zona dedicata al coworking dove ospitare professionisti che lavorano nel digitale e nel turismo, con cui sono nate o potrebbero nascere delle future sinergie. I momenti di pausa, in queste nuove stanze relax, diventano così anche un’occasione per fare networking.

UNA SOLUZIONE REPLICABILE

Francesco, Barbara e Giuseppe, nelle diverse realtà che compongono il Gruppo Adrias, hanno scelto di seguire una nuova modalità per lavorare insieme, interagire e crescere, attribuendo valore all’incontro, allo scambio e alla relazione. Tra lavoro in presenza e lavoro da casa, è stata scelta una terza strada. «I dipendenti di Laborinto – aggiunge Giuseppe – hanno la possibilità di utilizzare la modalità del lavoro agile, ma anche di poter contare su spazi diversi, con nuove funzioni e finalità, moltiplicando le occasioni di incontro. Perché se lo smart working è una necessità dell’oggi, anticipare il futuro è una forma di investimento, sia sotto il profilo imprenditoriale che umano».

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