TECNOLOGIA, intelligenza artificiale ed essere umano. Integrazione tra scienza e arte nel Catalogo virtuale delle arti contemporanee

Di seguito il parere espresso nel corso dell’intervista rilasciata a insidertrend.it dal professor Cristian Randieri, ricercatore e docente universitario di eCampus che applicato da tempo all’intelligenza artificiale, membro del gruppo di lavoro NASA Genelab AI/ML, nonché coordinatore del gruppo di lavoro Scientific Research & Business del Forbes Technology Councils

INSIDERTREND.IT – Recentemente a Sansevero è stato presentato il Catalogo virtuale delle arti contemporanee, patrocinato dalla regione Puglia e ideato dall’International art prize Giotto…

CRISTIAN RANDIERI – Si tratta di un progetto ideato dall’International art prize Giotto e patrocinato dalla Regione Puglia, la Città di San Severo, l’Accademia Dinastica Universitaria della Nobile Agricola e la Famiglia Reale Agricola. Esso esalta i temi dell’aristocrazia, araldica ed esoterismo dalla famiglia Borrello ai De Sangro, coinvolgendo  diverse discipline, tra cui la poesia, la musica, la letteratura, la moda e la scienza futuristica rappresentando di fatto un gioiello dell’arte istituzionale e un’operazione etica di beneficenza. Ciò significa che il progetto non solo rappresenta una grande occasione per gli artisti di presentare le loro opere, ma anche un’opportunità per sostenere una causa nobile. Grazie al suo comitato scientifico d’eccellenza composto da Ray Bondin, Alberto Moioli, ed il presidente il critico d’arte Melinda Miceli le opere presentate nel Catalogo virtuale riflettono la maestria tecnica e la creatività degli artisti contemporanei. Nel catalogo virtuale è rappresenta la fusione di diverse discipline quale esempio di come diverse discipline possono collaborare per creare un lavoro significativo di grande impatto capace di riflettere la vera nobiltà e notabilità attraverso la storia, l’arte e l’araldica.

Oltre ad artisti, scrittori e musicisti figura anche lei in qualità di esponente della della “scienza futuristica”: come ne concilia l’integrazione con l’arte?

Innanzitutto desidero ringraziare la dottoressa Melinda Miceli, che in qualità di direttore artistico onorifico e senatrice accademica di merito del Catalogo virtuale mi ha dato l’opportunità di accogliere questa nuova ed interessante sfida che apre le porte allo studio di nuove forme d’integrazione tra arte e scienza. Anche se appaiono due mondi molto distanti tra loro la scienza e l’arte hanno in comune la creatività e la curiosità per il mondo che ci circonda. La scienza utilizza la razionalità e la logica per spiegare il mondo naturale, mentre l’arte utilizza l’immaginazione e l’emozione per creare opere d’arte che esprimano la bellezza e il significato della vita umana.

Quali sono le potenzialità dell’arte nel sostegno della scienza nella comunicazione dei risultati ottenuti al grande pubblico?

L’arte può aiutare a comunicare i risultati della scienza in modo più accessibile e coinvolgente. Ad esempio può essere utilizzata per creare rappresentazioni visive dei dati scientifici, come grafici e diagrammi, per renderli più comprensibili per il grande pubblico. Inoltre, l’arte può essere utilizzata per creare narrazioni che esplorino il significato e le implicazioni delle scoperte scientifiche in modo più profondo. L’arte ha il potenziale di diventare un alleato prezioso della scienza nel comunicare i suoi risultati al grande pubblico. Esistono molteplici vantaggi nell’utilizzare l’arte come strumento di comunicazione tra cui la capacità di: fornire una rappresentazione visiva dei dati scientifici in modo chiaro e accessibile, rendendo più facile per il pubblico comprendere i risultati della ricerca. Questo può essere particolarmente importante per concetti complessi o per dati statistici, che possono essere più difficili da comprendere attraverso la sola scrittura; suscitare emozioni e interessi nel pubblico, creando un coinvolgimento emotivo con i risultati della ricerca. Ciò può contribuire a mantenere alta l’attenzione del pubblico sulla scienza, rendendo più probabile che la ricerca venga ricordata e discussa anche dopo che l’evento comunicativo è terminato; nNarrare storie su come i risultati della ricerca scientifica possono influenzare la vita quotidiana delle persone. Questo crea un senso di vicinanza e di rilevanza per il pubblico, che può in tal modo apprezzare come la ricerca scientifica influenzi direttamente le loro vite; creare esperienze sensoriali coinvolgenti, che possono essere particolarmente utili per coinvolgere il pubblico in modo più profondo e duraturo. Le esperienze artistiche possono essere coinvolgenti e coinvolgere i sensi in modo tale da poter suscitare emozioni e promuovere l’apprendimento; portare alla creazione di nuove forme di comunicazione scientifica, che vanno oltre i tradizionali report scientifici. Ciò può creare nuove opportunità per coinvolgere il pubblico in modo più efficace, magari utilizzando strumenti come installazioni artistiche o esposizioni interattive. In altre parole, l’arte può aiutare la scienza a comunicare i suoi risultati al grande pubblico in modo più accessibile, coinvolgente ed emozionale. L’utilizzo dell’arte può creare un ponte tra la scienza e il pubblico, stimolando un interesse sempre maggiore per la conoscenza scientifica e creando un’opportunità per discutere e apprezzare l’importanza della ricerca scientifica nella nostra vita quotidiana.

Muovendo da queste basi, quale potrebbe essere lo scenario futuro?

In una visione futuristica, l’integrazione tra arte e scienza potrebbe diventare ancora più stretta, aprendo nuove frontiere per la creatività e l’innovazione. Alcune possibili direzioni in cui potrebbero evolversi le sinergie tra arte e scienza nel futuro potrebbero essere le seguenti: arte generativa: l’utilizzo di algoritmi e di intelligenza artificiale può portare alla creazione di arte generativa, ovvero arte creata da sistemi informatici. Ciò potrebbe portare a nuove forme d’arte che sfidano le concezioni tradizionali di come l’arte debba essere creata; bioarte, che utilizza la biologia come mezzo per creare opere d’arte, integrando così la scienza e l’arte in modo innovativo. Ad esempio, gli artisti possono utilizzare organismi viventi, tessuti e materiali biologici per creare opere d’arte che riflettono su tematiche come la bioetica, la sostenibilità o la salute; arte digitale, che sta già guadagnando terreno in tutto il mondo, ma la sua evoluzione potrebbe portare a nuove forme di arte interattiva, in cui il pubblico potrebbe interagire direttamente con l’opera d’arte. Ciò potrebbe creare esperienze coinvolgenti e coinvolgere il pubblico in modo ancora più profondo; arte ecosostenibile, poiché la scienza ha già dimostrato l’importanza di preservare l’ambiente e l’arte potrebbe diventare un mezzo per comunicare questo messaggio in modo più efficace. Ad esempio, l’utilizzo di materiali riciclati o di energie rinnovabili nella creazione di opere d’arte potrebbe diventare la norma; scultura digitale: la realtà virtuale e la realtà aumentata potrebbero portare alla creazione di sculture digitali che possono essere visualizzate solo attraverso gli schermi dei dispositivi mobili o di altre tecnologie. Ciò potrebbe creare nuove opportunità per l’arte di diventare accessibile ovunque e in qualsiasi momento. In definitiva, l’integrazione tra arte e scienza potrebbe portare a nuove forme d’arte e a nuovi approcci creativi che riflettono sulla nostra società, sulla tecnologia e sull’ambiente. L’utilizzo della tecnologia potrebbe rendere l’arte ancora più accessibile, coinvolgente e innovativa, portando a un dialogo sempre più stretto tra scienza e arte.

Quali sono i progetti ai quali ha lavorato?

Sto lavorando tuttora a diversi progetti di ricerca che combinano scienza e arte, come la progettazione di avatar umanoidi realistici e di ambienti virtuali per la simulazione della realtà aumentata e virtuale. Ad esempio, gli avatar umanoidi realistici sono modelli digitali che utilizzano tecnologie avanzate di intelligenza artificiale, computer vision e animazione per replicare le espressioni facciali, i gesti e la postura umana. A differenza degli avatar umanoidi tradizionali, gli avatar umanoidi realistici sono progettati per essere il più possibile simili ad un essere umano e sono adatti a una vasta gamma di applicazioni come la formazione, l’intrattenimento e la comunicazione. Possono essere personalizzati con caratteristiche fisiche e comportamentali uniche, e possono essere utilizzati come rappresentanti virtuali di una persona per svolgere compiti specifici, come la simulazione di situazioni complesse. Proprio con questa tecnica ho sviluppato un avatar umanoide realistico del noto artista Caravaggio. Perché la creazione di un avatar umanoide realistico del celebre pittore per fornire un’opportunità unica per esplorare la sua vita e le sue opere in maniera immersiva e interattiva rispetto alle semplici rappresentazioni su carta o su schermo.

Quali le sfide che scienza e arte devono affrontare?

La principale è la mancanza di comunicazione e comprensione reciproca. I linguaggi della scienza e dell’arte sono molto diversi e spesso i professionisti di entrambi i campi non riescono a capirsi a vicenda. È importante creare spazi di dialogo e collaborazione in cui la scienza e l’arte possano incontrarsi e scambiarsi idee. Per il resto, immagino un futuro in cui la scienza e l’arte collaborano sempre più strettamente per creare nuove forme di espressione e conoscenza. Penso che la tecnologia avrà un ruolo importante in questo, consentendo di creare nuovi modi per rappresentare e interagire con i dati scientifici. Ma sarà anche importante preservare la libertà e l’autonomia dell’arte, in modo che possa continuare a esplorare nuovi territori e ad esprimere la creatività umana in modo originale e sorprendente.

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