GERMANIA, bilancio dello Stato e solidarietà. Compensazioni finanziarie a vantaggio dei länder meno ricchi: gli Stati meridionali mettono in discussione il patto finanziario federale

È soltanto uno scricchiolio della solidarietà interna tedesca causato dalla crisi economica e sociale che colpisce l’intera Europa, tuttavia si tratta di un brutto segnale che «odora», seppure impercettibilmente, di Jugoslavia

I governatori della Baviera e del Baden-Württemberg ha richiesto l’apertura di negoziati allo scopo di ridefinire il Länderfinanzausgleich, termine mediante il quale viene indicato il sistema di compensazione finanziaria che regola la distribuzione di risorse interna tra länder tedeschi più ricchi, meno ricchi o strutturalmente deboli. I due Stati della Repubblica federale vorrebbero si pervenisse a un attento riesame del modello e, se necessario, a una sua modifica. Winfried Kretschmann (Verdi), governatore del Baden-Württemberg, land dell’industria automobilistica tedesca un tempo tra le quattro più ricche regioni d’Europa (assieme a Catalogna, Lombardia e Rhône-Alpes), ha al riguardo dichiarato che «non tutto può filare liscio se, in linea di principio, tre Länder come Baviera, Assia e Baden-Württemberg contribuiscono per oltre il 90% della perequazione finanziaria».

PERICOLOSI SCRICCHIOLII CHE ODORANO DI JUGOSLAVIA

L’omologo di Kretschmann, il governatore della Baviera, Markus Söder (CSU), aveva dal canto suo annunciato in precedenza che entro la prima metà dell’anno avrebbe intentato un’azione giudiziaria contro il sistema di compensazione finanziaria in vigore nella Repubblica federale tedesca, definendolo «semplicemente iniquo e ingiusto». Lo scorso anno cinque Länder donatori, quindi economicamente più agiati, hanno versato un totale di 18,5 miliardi di euro nelle casse degli undici Länder finanziariamente più deboli, cifra alla quale la Baviera ha contribuito per più della metà, destinando allo scopo 9,9 miliardi di euro. Il governatore Söder, che in autunno si presenterà alle elezioni regionali nelle liste del suo partito, la CSU, sembra aver definitivamente perso la pazienza: «La soglia di sopportazione del dolore è stata raggiunta», ha infatti affermato.

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