In questo senso potrebbe aiutare l’Europa, poiché, qualora non si verificassero intoppi nelle cantierizzazioni dei progetti e questi ultimi rispondessero realmente a strategie di sviluppo, il Piano nazionale di resilienza e ripresa (PNRR), in quanto piano di risultati e non di spesa, assumerebbe i connotati di acceleratore, di “progetto pilota” della modernizzazione del Paese, lasciando poi il passo alla successiva fase del ricorso ai fondi strutturali erogati da Bruxelles. Ma i finanziamenti occorrenti a un adeguato processo di innovazione, declinato quest’ultimo nei suoi due aspetti digitale e deep tech, sono notevoli, al pari, purtroppo, delle incertezze. Agire sulla formazione e, quindi, sulla ricerca, ma, soltanto per fare un esempio, se Leonardo da Vinci si poteva permettere di affermare «la luce della scienza cerco, e il beneficio…», lo stesso non risulta tuttavia possibile per i non pochi brillanti e promettenti ricercatori italiani che loro malgrado si rendono conto come i grant dei quali beneficiano non siano sufficienti alla copertura delle ingenti spese che lo sviluppo di un progetto impone, in modo particolare in settori chiave come ad esempio sono quelli della farmaceutica e delle biotecnologie.
RICERCA, SVILUPPO, TRASFERIMENTO TECNOLOGICO
Di tutto questo, oltreché di molti altri aspetti connessi con tali tematiche, si è discusso nel corso di un seminario che ha avuto luogo presso Spazio Europa a Roma nel pomeriggio del 21 febbraio 2023 presso Spazio Europa (gestito dall’Ufficio del Parlamento europeo in Italia e dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea), la cui registrazione integrale degli interventi dei relatori è disponibile di seguito su insidertrend.it (A509). Si è trattato del primo evento parte di un più ampio ciclo di attività che Vision & Global Trends International Institute for Global Analyses intende dedicare ai temi dell’innovazione, del trasferimento tecnologico e della ricerca e dello sviluppo. Nell’occasione, in una prospettiva storica, sono stati discussi i tratti salienti dei processi innovativi attivati negli ultimi tre decenni in Europa e in Italia, al fine di individuare le linee di tendenza che questi stessi processi hanno contribuito a determinare nel tempo e, contestualmente, delineare gli sviluppi futuri dell’ampio e variegato ecosistema dell’innovazione, anche in riferimento agli strumenti introdotti dal Piano nazionale resilienza e ripresa.
ECOSISTEMA DELL’INNOVAZIONE
Nel corso dei lavori sono state presentate relazioni da parte di prestigiosi esponenti del mondo della ricerca, dell’economia, della finanza innovativa e dei servizi avanzati, quali il professor Luigi Nicolais, il professor Fabio Pistella, l’ingegner Luigi Amati, la dottoressa Nicoletta Amodio, il dottor Marco Baccanti e l’ingegner Andrea di Anselmo; a trarre le conclusioni al termine dell’inconto è stato il professor Giovanni Zazzerini.