Gli investimenti sinopopolari nell’Africa sub-sahariana effettuati nel quadro del progetto noto come «Belt and Road» (o Nuova via della Seta) nel 2022 hanno registrato un decremento pari al 65% nel 2022 rispetto all’anno precedernte. Lo riferisce il periodico specializzato online “InfoAfrica” – https://www.africaeaffari.it/38332/africa-belt-and-road-in-calo-gli-investimenti-della-cina-nel-continente -, che riprende i dati di un rapporto pubblicato alla fine dello scorso gennaio da The Green Finance & Development Center (Gdfc), think tank riconducibile alla Fudan University of China. In esso viene infatti evidenziato come anche i contratti di costruzione di infrastrutture nella regione citata, finanziati attraverso prestiti cinesi, siano diminuiti del 44 per cento.
INVESTIMENTI E CONTRATTI CINESI
Nell’ultimo anno gli impegni in termini di investimenti e contratti per la realizzazione di infrastrutture assunti da Pechino in Asia occidentale nell’ambito della Nuova via della Seta sono diminuiti significativamente, questo, però, a fronte di un incremento degli investimenti del 151% e del 76% dei contratti di costruzione in Asia orientale. Anche i paesi del Medio Oriente hanno ampliato la loro cooperazione con la Repubblica popolare cinese, grazie a un complessivo 23% di impegni assunti dai cinesi nella regione nel corso del 2022, in aumento rispetto al 16,5% registrato nel 2021.
PECHINO E LE NUOVE INFRASTRUTTURE IN AFRICA
Nell’ultimo anno gli impegni di Pechino in tutti i 147 paesi che hanno aderito all’iniziativa Belt and Road ammontano a 67,8 miliardi di dollari, in leggero aumento rispetto ai 68,7 miliardi del 2021. Di tutti questi, 32,5 miliardi sono stati allocati nella forma di investimenti, mentre 35,3 miliardi in contratti di realizzazione di infrastrutture. È possibile approfondire l’argomento relativo alle prospettive in Africa per il 2023 attraverso il numero monografico della rivista “Africa e Affari”: https://www.africaeaffari.it/rivista/2023-ci-sara-ancora-da-ballare