VATICANO, misteri e guerre intestine. Caso Orlandi: verso una verità in vista del prossimo (eventuale prematuro) conclave?

Il tema dell’efficacia di una commissione parlamentare d’inchiesta quale strumento utile a fare luce su questo delicato caso (oltreché su quello dell’irrisolto delitto di via Poma) è stato affrontato da insidertrend.it nel corso di un’intervista con un giornalista da sempre attento a vicende del genere: Valter Vecellio; esso ha inoltre costituito lo spunto utile allo svolgimento di alcune considerazioni in ordine a questa misteriosa vicenda e i suoi addentellati con quelle a lei contestuali, oltreché per soffermare l’attenzione sulla tempistica delle rivelazioni e dell’annuncio della riapertura del caso da parte della Giustizia vaticana, avvenute proprio nell’immediatezza della morte del Papa rinunziatario (A500)

Sulla spinta emotiva suscitata dalle ultime dinamiche mediatiche sono in molti a ritenersi convinti che l’ormai quasi quarantennale «congiura del silenzio» imposta sul caso della giovane figlia di un cittadino vaticano misteriosamente scomparsa nel giugno del 1983 sia prossima a cessare. Dunque, quella strategia perseguita dentro e fuori dalle Mura leonine, un muro di gomma da sempre un impenetrabile, sarebbe divenuta ingestibile a causa degli ultimi colpi di maglio ricevuti soprattutto a seguito della morte del «Papa rinunziatario», quel Benedetto XVI che molto sapeva sulla misteriosa vicenda, pontefice di cui l’arcivescovo Georg Gänswein, suo segretario particolare e in seguito Prefetto della Casa pontificia, non ha perso tempo nel pubblicare un libro di memorie sugli anni trascorsi al fianco di Ratzinger, un volume pieno di scomode rivelazioni.

LA COMMISSIONE PARLAMENTARE D’INCHIESTA

Ma nel gigantesco mare di misteri, depistaggi, dichiarazioni, dietrologie e inchieste giudiziarie abortite, presto potrebbero navigare anche i futuri membri di un’ennesima commissione parlamentare d’inchiesta sui casi delle scomparse di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori e su quello mai risolto dell’omicidio di Simonetta Cesaroni, il noto caso di via Poma. La proposta di una legge istitutiva di detta commissione è stata recentemente presentata alla Camera dei Deputati dai parlamentari (primi firmatari) Stefania Ascari del Movimento 5 stelle e Roberto Morassut del Partito Democratico, che nella loro iniziativa hanno ricevuto il convinto sostegno di Carlo Calenda (Azione/Terzo polo).

UN BUCO NERO NELLA STORIA DEL PAESE

«C’è un grande non detto», ha dichiarato quest’ultimo nel corso della conferenza di presentazione che ha avuto luogo alla Sala stampa di Monte Citorio il 20 dicembre scorso, poiché «è emerso con evidenza come il Vaticano sia a conoscenza di molto più di quello che afferma». Conseguentemente, vi è «la necessità per uno Stato sovrano nel cui territorio è avvenuto il sequestro della ragazza, cioè la Repubblica italiana, non si attenga passivamente alla versione ufficiale fornita da oltre Tevere». Come riportato da insidertrend.it in un precedente articolo pubblicato su questo sito web, nella medesima occasione il fratello di Eleonora Orlandi, Pietro, c’era andato giù duro denunciando tutti i silenzi e le omissioni del caso.

I SEGRETI DEL VATICANO

«Manuela – ha affermato Pietro Orlandi – è stata utilizzata come oggetto di un ricatto, un ricatto del quale il Vaticano può soltanto subire gli effetti e del quale non si conoscerà mai tutta la verità». Una verità che tuttavia, sempre ad avviso del fratello della ragazza, è conosciuta da tutti i pontefici assisi allo scranno petrino da quel giorno di giugno di quarant’anni fa. Nella sua appassionata denuncia Pietro Orlandi ha parlato di servizi segreti, i più diversi: Cia, Sdece, Gru e Stasi. Inoltre è tornato sulla vicenda della tomba nel Cimitero teutonico in Vaticano, i cui materiali in essa sepolti «erano a conoscenza sia di Bergoglio che del cardinale Santos Abril y Castelló, presidente della Commissione cardinalizia di vigilanza dell’Istituto per le opere di religione, lo Ior di monsignor Paul Casimir Marcinkus.

GLI SCOTTANTI MESSAGGI E IL RAPPORTO SEGRETO

Abril (unitamente a monsignor Lucio Ángel Vallejo Balda) venne direttamente chiamato in causa nello scambio di messaggi tra due alti prelati risalente a dieci anni fa. Essi parlarono di documenti relativi alla scomparsa della Orlandi. Si tratta del «rapporto» sul caso, riguardo al quale monsignor Gänswein nel 2011 riferì a Pietro Orlandi che avrebbe incaricato Domenico Giani, responsabile della sicurezza dello Stato della Città del Vaticano, di effettuare una ricerca. Lo stesso Giani che, durante il suo incontro con Paolo Gabriele dopo la scarcerazione di quest’ultimo a seguito della grazia concessagli da Ratzinger (era stato arrestato per la fuga di documenti da Santa Marta, la cosiddetta vicenda “vatileaks”) lo avrebbe richiesto con fare aggressivo se avesse o meno fotocopiato quelle carte, poiché (rélata refera Pietro Orlandi, infatti sarebbe stato proprio l’ex maggiordomo di Papa Benedetto XVI a parlargli di questo) «qualora quel rapporto fosse venuto alla luce, nelle mani della stampa, avrebbe causato una tragedia enorme».

RIAPERTURA DELL’INCHIESTA

Ma quali terribili segreti custodisce quel rapporto del quale alcuni continuano addirittura a negare l’esistenza? E quante mani lo hanno redatto? Nel corso di un incontro con Gänswein avuto presso la Prefettura della casa pontificia, successivo a quello di Pietro Orlandi, l’avvocatessa Laura Sgrò (legale patrocinante gli interessi della famiglia della ragazza scomparsa) ebbe conferma dal religioso dell’esistenza di questo rapporto, che si troverebbe nella Segreteria di Stato vaticana. L’arcivescovo esortò quindi l’avvocatessa «a insistere per farselo consegnare». Ora, Pietro Orlandi e la sua legale, anche alla luce degli ultimi sviluppi del caso (cioè della volontà manifestata oltre Tevere di riaprire le indagini), chiedono a gran voce di venire ascoltati dal Promotore di Giustizia vaticano, il dottor Alessandro Diddi, allo scopo di verbalizzare i contenuti di questi scambi di messaggi Whatsapp.

A500 – VATICANO, MISTERI VATICANI: CASO EMANUELA ORLANDI, morto Ratzinger ritorna di attualità  la controversa vicenda, con i misteri e le guerre intestine alla Curia romana che tornano alla ribalta come sempre intrecciandosi. Si perverrà a una verità in vista del prossimo (eventuale e prematuro) conclave?
Il tema dell’efficacia di una commissione parlamentare d’inchiesta quale strumento utile a fare luce su questo delicato caso (oltreché su quello dell’irrisolto delitto di via Poma) è stato affrontato da insidertrend.it nel corso di un’intervista con un giornalista da sempre attento a vicende del genere: VALTER VECELLIO (attualmente direttore del periodico “Proposta radicale”). Un tema che ha altresì costituito uno spunto utile allo svolgimento di alcune considerazioni in ordine a questa misteriosa vicenda e i suoi addentellati con quelle a lei contestuali, oltreché per soffermare l’attenzione sulla tempistica delle rivelazioni e dell’annuncio della riapertura del caso da parte della Giustizia vaticana, avvenute proprio nell’immediatezza della morte del Papa rinunziatario. (15 gennaio 2023)
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