Strategia dell’innovazione, crescita esponenziale, trasformazione digitale, marketing omnicanale, gestione del cambiamento e leadership condivisa. Senza trascurare la macroeconomia, l’economia industriale, la finanza d’impresa e la gestione operativa. Sono le dieci aree di competenza richieste ai professionisti che vogliano innovare il lavoro nel 2023: nell’era della collaborazione tra uomo e macchina ai professionisti serve una nuova cassetta degli attrezzi che veda protagoniste le abilità «dure» (o hard skill) e le competenze «soffici», altrimenti dette di vita. Ne parla il giornalista e influencer di LinkedIn Filippo Poletti nel libro “MBA Power: innovare alla ricerca del proprio purpose”, all’interno di 101 storie di professionisti che tra il 2020 e il 2022, quindi in piena pandemia, si sono rigenerati tornando sui banchi di scuola.
AFFRONTARE LA TRASFORMAZIONE DIGITALE
«Gli innovatori sono chiamati a individuare la direzione da intraprendere – spiega Poletti, executive MBA –, devono sapere come creare valore per la sua azienda, il mercato e il resto della società. Per questo è necessario che acquisiscano una mentalità aperta alla progettazione e alla realizzazione di nuovi servizi e prodotti che mettano al centro l’esperienza degli utenti». In quest’ottica, dunque, è necessario che apprendano come fare innovazione, focalizzandosi sulle tecnologie esponenziali come l’intelligenza artificiale e la realtà aumentata, le piattaforme digitali e il marketing basato sull’utilizzo di tutti i canali di comunicazione. «La capacità di innovare deve affondare le sue radici sulla conoscenza approfondita del mercato monetario e delle merci, delle economie di scala oltre che di gamma, così come sulla gestione delle attività aziendali e gli strumenti finanziari finalizzati allo sviluppo del business».
COMPETENZE SULLA VITA E LEADERSHIP CONDIVISA
Accanto alle competenze dure gli innovatori devono possedere le «abilità della vita»: «Il leader innovatore sa motivare le persone, sviluppando l’“intelligenza emotiva” e utilizzando costantemente i rinforzi positivi per apprezzare i risultati ottenuti dai collaboratori. Prima ancora di stimolare la competizione virtuosa all’interno dell’impresa, l’innovatore deve saper promuovere la collaborazione, adottando un approccio inclusivo e sostituendo alla cultura del “dito puntato” quella dell’errore come occasione di crescita», nota Poletti. Per realizzare tutto ciò, la leadership tradizionale basata sul rapporto tra leader e follower deve essere superata da quella condivisa, dove tutte le risorse presenti in azienda sono messe nelle condizioni di unirsi ed esprimere il meglio.
LA GENERAZIONE «R»: IMPARARE E REIMPARARE
Le competenze dure e di vita non si apprendono una volta per tutte. Nell’età dell’incertezza o VUCA (acronimo sviluppabile in lingua italiana con le quattro parole «volatilità», «incertezza», «complessità» e «ambiguità») occorre rinascere quotidianamente come professionisti. «Per stare al passo con il sapere fluido dobbiamo imparare, disimparare e imparare di nuovo, acquisendo e aggiornando le nostre capacità – afferma Poletti tirando le fila dei 101 racconti del libro “MBA Power: innovare alla ricerca del proprio purpose”, raccolti all’interno della business school del Politecnico di Milano -; per questa ragione, ai tempi del coronavirus, della guerra in Ucraina e dello spettro della crisi economica, tanti professionisti come me si sono messi a studiare e ristudiare in Italia come si fa innovazione radicale e incrementale, come si sviluppa il pensiero progettuale o come si mette in piedi una start up. Siamo diventati, appunto, nuovi professionisti».
RINASCITA
Grazie a questa esperienza, portata avanti da donne e uomini di età compresa tra trenta e sessant’anni, è nata la Generazione «R», di «Rinascita»: «La generazione R di Rinascita è a numero aperto: chi vuole può farne parte a patto di voler apprendere per tutta la durata della nostra lunga vita professionale», conclude l’autore di “MBA Power: innovare alla ricerca del proprio purpose». Leader non si nasce una sola volta, ma si diventa tutti i giorni della carriera lavorativa. Top voice di LinkedIn Italia, milanese, classe 1970 con executive MBA alla POLIMI Graduate School of Management, dal 2017 Filippo Poletti cura sullo stesso LinkedIn una rubrica quotidiana dedicata ai cambiamenti del mondo delle professioni. Speaker, giornalista professionista con più quasi venticinque anni di esperienza e già consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti, ha scritto per oltre trenta testate giornalistiche nazionali quali il “Corriere della Sera”, il blog dedicato al lavoro de “Il Fatto Quotidiano” e la sezione Econopoly del “Sole 24 Ore”. Si occupa di relazioni pubbliche e comunicazione aziendale con particolare riguardo alla promozione di quella digitale. Tra i suoi i libri Tempo di IoP: Intranet of People e Grammatica del nuovo mondo. Al suo attivo anche diverse esperienze come formatore presso aziende, istituzioni e scuole manageriali.
UN LIBRO, UNA SCHEDA
Titolo: MBA Power: innovare alla ricerca del proprio purpose. 101 storie dalla business school del Politecnico di Milano
autore: Filippo Poletti;
prefazione: Vittorio Chiesa e Federico Frattini (presidente e dean della POLIMI Graduate School of Management);
casa editrice: Lupetti Editori di Comunicazione;
distributore: Messaggerie Libri;
ISBN: 978-88-8391-459-1
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