SALUTE, digitalizzazione. A Salerno Ippocrate parla per algoritmi

La Nuova Scuola Medica Salernitana ha avviato un nuovo progetto di sviluppo della cultura e della divulgazione scientifica basato sul format Medicom di Dario Nuzzo

Per scrivere il futuro bisogna sempre guardare al passato. Nell’ambito della cultura e della formazione medico-scientifica, questo necessario viaggio nel tempo inizia intorno all’anno Mille a Salerno, dove fu fondata l’antesignana delle università di medicina, e arriva fino a oggi con l’utilizzo delle potenzialità del digitale e dei linguaggi più empatici dell’intrattenimento audiovisivo. Ed è in questo contesto che si inserisce la nuova partnership tra Medicom, un format di Branded Content farmaceutico ideato dall’autore televisivo Dario Nuzzo (che attraverso l’intrattenimento offerto dai linguaggi tipici di film, sitcom e serie tv riesce a coinvolgere il paziente nella gestione e comprensione di una patologia e, allo stesso tempo, rappresenta uno strumento per interagire con la classe medica in maniera innovativa) e la Nuova Scuola Medica Salernitana.

SCIENZA E CULTURA DEL CAMBIAMENTO

«La cultura del cambiamento – spiega il professor Pio Vicinanza, presidente de La Nuova Scuola Medica Salernitana – è uno dei principi fondamentali della scienza: senza una continua indagine e sperimentazione non esisterebbe l’evoluzione scientifica. E questo per noi vale anche per il digitale. Secondo una ricerca dell’Osservatorio innovazione digitale in Sanità del Politecnico di Milano, sta crescendo rapidamente l’impiego delle piattaforme di collaborazione da parte dei Mmg (54% vs 12% pre Covid) e dei medici specialisti (70% VS 30% pre Covid) oltre che la fruizione dei corsi di formazione e aggiornamento online, i così detti ECM. Vogliamo anche noi fare la nostra parte nella transizione digitale che sta investendo il mondo sanitario e vogliamo farlo implementando un workshop per i clinici e per le future leve della medicina che riguardi le nuove dinamiche trasversali di comunicazione e sensibilizzazione del paziente. Dobbiamo, in altre parole, restare al passo con le nuove emergenti logiche di divulgazione scientifica».

IL RACCONTO DELLE PATOLOGIE

Il racconto della patologia e delle storie di medici e pazienti attraverso le immagini e le emozioni. Le emozioni rendono più permeabili le persone, mentre le storie creano situazioni che rendono più pregnante il consiglio di uno specialista perché il vero protagonista è la salute. Il Medicom non è solo intrattenimento, è anche un canovaccio in cui i buoni consigli e i comportamenti corretti s’innescano alla perfezione. Per realizzarlo serve una stretta collaborazione tra board scientifico e gruppo autoriale. Questo format è già diventato e può essere sempre più uno strumento di formazione, di comunicazione interna, di aggiornamento dei clinici di riferimento sui progressi della ricerca e delle terapie più innovative. La partnership con la Nuova Scuola Medica Salernitana aiuterà a far certificare, da questa istituzione millenaria, i contenuti scientifici veicolati dalle future web serie Medicom e dai prodotti audiovisivi, declinazioni del format, destinati ai clinici.

COLLAUDATE LEVE EMOZIONALI

«Le leve emozionali utilizzate dal Medicom – aggiunge Dario Nuzzo – sono le più collaudate, perché sono quelle del magico mondo dell’intrattenimento audiovisivo. L’innovazione è stata legarle al settore sanitario e al suo campo d’applicazione. Le campagne di sensibilizzazione devono centrare un obiettivo: ci si deve immedesimare nel portatore di una specifica patologia. Lo deve fare chi non sa di averla, chi è sano ma convive con un paziente, chi ce l’ha ma fa finta non sia grave e si deve immedesimare anche il medico di famiglia, lo specialista, l’infermiere, le istituzioni e tutta l’opinione pubblica. Da sempre ci immedesimiamo nei personaggi di una storia: ecco, noi rendiamo i pazienti personaggi in cui immedesimarsi». Medicom, storie di successo. La classe medica è stata protagonista di importanti campagne di sensibilizzazione, promosse da numerose case farmaceutiche che hanno scelto di utilizzare un approccio emozionale con un ritorno di coinvolgimento decisamente efficace.

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