a cura di Rosario Sprovieri – Rosa Cacace, artista tarantina, ha recentemente presentato la sua personale pittorica nel cuore pulsante della Città eterna, presso la basilica di Santa Maria in Cosmedin, al lato della Bocca della Verità, nelle sale istituzionali del Primo Municipio di Roma Capitale.
CONTENUTI ESPRESSIVI
Le sue opere hanno un notevole contenuto espressivo, esse riassumono le pagine più amate della letteratura immortale e della mitologia. Si tratta di soggetti ispirati ai più grandi scrittori del mondo, storie di grande spessore umano e culturale. Molte di queste sono dedicate alla donna, una ricca galleria di personaggi dell’universo femminile che con delicata armonia recano un invito sottinteso e amato, forte da far palpitare il cuore. Una chiamata singolare e perentoria verso la riflessione e la tolleranza, ma al contempo anche una riscoperta dei momenti più intensi della narrativa che forse sono trascorsi con troppa superficialità. Un modo nuovo di sottolineature a colori del sentire umano, un tentativo poderoso di approcciarsi ai misteri dell’esistenza.
TRE MOMENTI PITTORICI
Tre i momenti pittorici che l’artista ha inteso proporre: il primo appartenente al ciclo delle Metamorfosi, ha dato modo a tanti visitatori di ammirare le scene più suggestive della mitologia, da Perseo alla Medusa, fino a Orchide, Dioniso, le Menadi, Apollo, Dafne, Minerva, Achille, Amore e Psiche. Del secondo momento appartenente al ciclo L’Arte Racconta, RosaKe ha scelto opere tratte da una lunga serie di personaggi e da storie della letteratura internazionale, della lirica del balletto e della musica: da “Ligeia” di Edgar Allan Poe, da “Il ballo delle pazze” di Victoria Mas, da “Arsène Lupin, ladro gentiluomo” di Maurice Leblanc, da “Storia di una capinera ” di Giovanni Verga, da “L’amante” di Marguerite Duras, dal “Don Giovanni” di Moliére, dall’opera “The honest courtesan”; di Margaret Rosenthal, da ”Giuditta” raccontata nel Canto XXXII del Paradiso della Divina Commedia da Dante Alighieri, dalla “Suite francese” di Irène Némirovsky e da “Giulia Tofana” con il suo modo di reagire alle sopraffazioni e alle catene imposte dal padre, nell’atto della sua ribellione.
LE FONTI DI ISPIRAZIONE DI ROSA KA
Poi ancora da “Orgoglio e pregiudizio” di Jane Austen, l’amore di Paolo e Francesca narrato da Dante Alighieri, da “Tancredi e Gismunda” dal Decamerone del Boccaccio, da “Carlotta a Weimar” di Thomas Mann, dall’“Orlando” di Virginia Wolf, dal“L’amore e la guerra di Cavallo Pazzo” di Stefano Adriani, da “Cime tempestose” di Emily Brontë, da “Madama Butterfly” di Giacomo Puccini, dal balletto classico ”Giselle” ed dal romanzo “De l’Allemagne” di Heinrich Heine e ancora da “Dell’amore e di altri demoni” di Gabriel García Márquez sino all’attualità della musica di “Coraline”, a una delle ultime canzoni del gruppo musicale capitolino dei Maneskin. RosaKa, ci ha proposto una grande offerta pittorica, una ricchissima panoramica, intensa e suggestiva. Altre opere arrivano dal pianeta shakespeariano e quel mondo, la pittrice ha tirato fuori opere singolari ispirate alla “Bisbetica domata”, a “Molto rumore per nulla”, a “Machbeth”, a “Amleto”, a “Otello”, a “Romeo e Giulietta”, a “Sogno di una notte di mezza estate.
UN EVENTO APPREZZATO
La mostra è stata molto apprezzata, alcune delle sue creazioni hanno trovato il gradimento di esperti d’arte e collezionisti. La mostra ha avuto il contributo letterario del professor Francesco Gallo Mazzeo, il critico d’arte che ha curato il Catalogo, mentre l’organizzazione generale è stata coordinata dall’art manager Michele Crocitto, la logistica, la messa in opera, l’ambientazione dell’esposizione, i rapporti con il Municipio I e gli eventi nell’evento, come la serata del reading poetico, hanno avuto la cura e le attenzioni di Maurizio Pochesci e Donatella Cali della Quadrarum Arte di Roma.