“Una vita per l’arte”, saggio scritto da Rosario Sprovieri, è stato presentato ieri presso la Biblioteca Casanatense in via di Sant’Ignazio a Roma. Un evento che ha avuto luogo grazia alla preziosa collaborazione dell’Universitas Vivariensis, che ha sede nella Capitale, al quale hanno preso parte la stessa direttrice della biblioteca romana, dottoressa Lucia Marchi, il direttore dell’Università Vivariensis Demetrio Guzzardi, i giornalisti Pino Nano e Duccio Trombadori, il critico d’arte Francesco Gallo Mazzeo e l’autore dell’opera.
IL SAGGIO DI SPROVIERI
A seguito del successo ottenuto in occasione del Salone del libro di Torino, Sprovieri ha avuto modo di conferire visibilità al libro che contiene il frutto della sua appassionata e puntuale ricerca a Roma, sua città di adozione che lo ha accolto dopo che lasciò la natia Calabria (Sprovieri è infatti originario della provincia di Cosenza) per trasferirsi nella Capitale, dove si è stabilito definitivamente per ragioni di lavoro.
UNA VITA PER L’ARTE
Il saggio è un diario storicamente documentato della grande voglia di arte contemporanea che si respirava a Roma all’inizio degli anni Sessanta; il protagonista del racconto è Gaspare Giansanti, commesso alla Nuova Pesa, una delle più importanti gallerie d’arte della città voluta da Alvaro Marchini, nella quale esposero in quegli anni i migliori artisti mondiali. Marchini fu un militante comunista che divenne vicecomandante dei Gap a Roma durante la Resistenza, quindi, nel dopoguerra, imprenditore nel settore edile e, alla fine degli anni Sessanta, presidente della squadra di calcio A.S. Roma.