La Spagna dunque non appoggia l’Italia nel suo duro contrasto con la Francia e prende le distanze dal gruppo di Paesi mediterranei firmatari del documento critico nei confronti del meccanismo comunitario europeo di redistribuzione dei migranti. Dopo la dura presa di posizione congiunta di Italia, Grecia, Malta e Cipro, frontiere esterne dell’Unione europea e Paesi affacciati sul mare che costituiscono il primo ingresso per i flussi di migranti, una dichiarazione redatta da tre ministri dell’interno e dal titolare del dicastero ellenico della migrazione e dell’asilo politico, la Spagna ha però preso le distanze affermando mediante una propria nota ufficiale secondo la quale la dichiarazione congiunta «premierebbe chi non rispetta gli obblighi del diritto internazionale».
UN’EUROPA SEMPRE MENO COMUNITARIA
Questi gli ultimi sviluppi del confronto in Europa a seguito delle dure polemiche e dell’acceso scontro tra Roma e Parigi sulle politiche di accoglienza di migranti economici e profughi e sul ruolo svolto dalle organizzazioni non governative nel soccorso in Mediterraneo. Ad alimentare le fiamme dell’incendio con benzina gettata sul fuoco le dichiarazioni rese giovedì scorso al periodico “Le Parisien” dal ministro degli esteri francese Catherine Colonna, che ha affermato come l’Italia non rispetti «né il diritto internazionale né quello marittimo», aggiungendo che il Presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni aveva fatto ricorso a «metodi inaccettabili» e che, conseguentemente, «Roma avrà delle conseguenze dal suo atteggiamento». Nel frattempo si sono messe in moto la diplomazia e al politica e, a breve, dovrebbe essere organizzato un vertice europeo, forse entro la fine del mese di novembre.