«La complicata transizione green, lo sviluppo dell’innovazione made in Italy su quattro ruote, l’invasione dei brand cinesi sul mercato europeo e i rischi sociali, economici e occupazionali connessi alla svolta elettrica». Questi i principali temi al centro della seconda giornata di lavori a ForumAutoMotive, il movimento di opinione sui temi legati alla mobilità a motore promosso dal giornalista Pierluigi Bonora. La sessione di lavoro è stata apoerta dalla cerimonia di consegna del Premio internazionale Dekra Road Safety Award 2022, giunto alla sua quinta edizione e assegnato quest’anno alla Croce rossa italiana nella figura del suo presidente, l’avvocato Francesco Rocca.
ROAD SAFETY AWARD
Il riconoscimento è stato assegnato in quanto l’istituzione dsi è distinta nella sicurezza stradale grazie al servizio di ambulanze, di primo soccorso e di formazione, con il fine di sensibilizzare la popolazione, anche attraverso l’ausilio di campagne di informazione. Il “Road Safety Award” che valorizza l’operato di realtà, aziende italiane o figure professionali più attive nell’ambito della sicurezza stradale, è stato consegnato da Toni Purcaro – Presidente DEKRA Italia e head of DEKRA Region Central East Europe & Middle East a Matteo Camporeale vice Presidente di Croce Rossa. Il promotore di ForumAutoMotive, Pierluigi Bonora, ha introdotto i lavori, evidenziando come «la tecnologia ha inciso tantissimo sia sul fronte della sicurezza sia dal punto di vista della riduzione delle emissioni. Peccato, però, che di questa evoluzione si sia inserita l’ideologia martellante contro le motorizzazioni endotermiche. Non basta l’ideologia, ma servono azioni concrete da tutta l’Europa e non ragionare come singolo Stato. Ci vuole più razionalità, il green non deve diventare un business».
ITALIA FUCINA DI START UP
La prima tavola rotonda si è focalizzata sull’innovazione nel mondo della mobilità e sulle start-up che popolano il nostro territorio. Il primo a intervenire è stato Gabriele Ferrieri, Presidente ANGI (Associazione nazionale giovani innovatori): «ANGI è un’organizzazione nazionale no profit dedicata all’innovazione. Abbiamo creato una sinergia con 5.000 stakeholder e personaggi politici per promuovere l’innovazione in Italia. È stato un percorso importante con anni in prima fila pieni di eventi e iniziative: passando dalla cybersicurezza al problema energetico e fino all’introduzione in Italia del metaverso attraverso un evento recente. Abbiamo promosso all’interno dei territori l’innovazione per dare voce ai giovani talenti». Hazim Nada (AEHRA Co-Founder, Chariman and Chief Executive Officer) ha quindi evidenziato come «l’8 novembre a Superstudio Più di Milano ci sarà il lancio, aperto alla stampa, della nostra prima vettura elettrica. Il progetto nasce tre anni fa. In Italia c’è un know-how di primissimo livello, ma mancava ancora la realtà elettrica. Questo ci ha spinto alla realizzazione del veicolo. Le dimensioni sono quelle classiche di un Suv o una berlina. La macchina l’abbiamo pensata sul treno e l’esperienza Aerogravity ci ha dato un grande aiuto per il progetto».
INNOVAZIONE: L’AUTOMOBILE «LEGO»
Sempre sul tema dell’innovazione si è soffermato Ludovico Campana (amministratore delegato TUC.technology), che ha spiegato come «TUC.Technology è stata fondata nel 2018 dopo vari anni di lavoro come designer nell’industria sviluppando auto. Tuc è l’USB della mobilità. È volta a risolvere problemi importanti all’interno dell’auto. TUC consente di realizzare l’automobile “LEGO”, configurando il veicolo in base alle esigenze, uscendo dal lusso e passando alla funzionalità di cui hanno bisogno le città e gli utilizzatori. La sfida di Tuc è quella di rendere universale l’auto». La parola è dunque passata a Eugenio Razelli (presidente Motor Valley Accelerator): «Siamo partiti nel 2018 per trasformare il Salone di Bologna nel Modena Motor Gallery. Recentemente abbiamo promosso il secondo Expo Day annunciando altre otto start up. È importante che le start-up possano parlare con le aziende per passare dall’università all’imprenditorialità. Noi diamo alle start up circa 120.000 euro per l’accelerazione, poi le seguiamo e facciamo investimenti su alcune seguendo alcuni criteri. L’aspetto che piace di più della Motor Valley Accelerator è l’idea di entrare in contatto con le aziende presto».
ELETTRIFICAZIONE E INFRASTRUTTURE
Alberto Stecca (amministratore delegato di Silla Industries) ha poi illustrato la propria realtà: «Facciamo parte del mondo della ricarica. Abbiamo iniziato in due nel 2017 con uno strumento che aiuta la ricarica elettrica con il fotovoltaico privato. Ci siamo finanziati con i clienti, e oggi siamo in quarantacinque, con 2,5 milioni di fatturato. Stiamo pensando alla macchina come accumulatore per le case e a sistemi di accumulo separati». Il focus si è successivamente spostato sull’elettrificazione che passa attraverso le infrastrutture, tra difficoltà e opportunità. Costantino Fassino (responsabile Commercial Operations di Free2move eSolutions) ha spiegato come «eSolutions è il brand della mobilità Stellantis, si propone di superare l’ansia da elettrificazione. Fornisce sistemi di ricarica domestica, pubblica in alternata e continua e sistemi di integrazione di ricarica pubblica; aggreghiamo punti di ricarica a livello europeo. Dalla nostra app si può visualizzare più del 90% delle colonnine in tutta Europa. Vogliamo dimostrare che comunque l’elettrificazione è possibile». Gli ha fatto eco Marc-Oliver Rossi (Chief Commercial Officer Italia di Atlante): «Nasciamo come progetto per la rete di ricarica fast e ultra-fast. Il mercato delle ricariche è effervescente e ciò porta a una sicurezza nella transizione all’elettrico. Noi siamo molto contenti in quanto in meno di un anno di vita abbiamo creato un gruppo internazionale di ottanta persone. Vogliamo che tutta la rete sia sostenibile e non solo noi come azienda, a partire dai fornitori e trasportatori».
CINESI PRONTI ALL’INVASIONE
La tavola rotonda moderata da Umberto Zapelloni (responsabile inserto Mobilità del quotidiano “il Foglio”) si è aperta con l’intervento di Sly Sodano, ideatore della supercar “Anomalya”: «Anomalia, non conforme, è un’auto appunto non conforme agli stereotipi. Abbiamo deciso di costruire una vettura nostra, un giocattolo per adulti. L’auto pesa 1080 chilogrammi e c’è tutto quello che serve per divertirsi all’interno. Un motore 3.2 aspirato che non scende mai sotto i 10 km/litro di consumi». È poi intervenuto Andrea Bartolomeo (Country Manager-Vice President at MG Motor Italy): «L’esperienza di MG è diversa da Volvo. La questione dopo il rilancio in Europa è stata scegliere tra diventare un brand di volumi o un marchio riconosciuto. Noi spingiamo per coprire tutti i segmenti. E bisogna arrivarci con una gamma, per rispondere a tutte le esigenze e richieste. Oggi noi proponiamo un’offerta 70% termica e 30% elettrico, con soluzioni ibride. Puntiamo a rispondere alle esigenze di clienti che entrano in concessionaria e non trovano i prezzi di cinque anni fa. La forza del nostro marchio è la storicità; è riconosciuto e riconoscibile e non viene associata al prodotto cinese come qualche anno fa».
POWERTRAIN ALTERNATIVI A EURO 7
Parola poi a Dino Brancale (amministratore delegato AVL): «Siamo ben piazzati per quanto riguarda i powertrain alternativi e l’Euro 7 sembra una spinta esagerata che porta a un cambiamento immotivato. Ora sono già presenti soluzioni a emissioni zero, diverse dall’elettrico, che contribuiranno alla transizione. I cinesi stanno venendo a investire qui e collaborano con gli europei per la produzione di vetture elettriche. Basti pensare agli arabi che stanno investendo molto sull’elettrico. La CO² va abbattuta senza eliminare la competizione. L’Europa deve combatterla inserendo regole uguali per tutti, così da valutare gli investimenti». Tra i rappresentanti dei brand automobilistici, Michele Crisci, presidente di Volvo Italia: «Volvo, in questi dodici anni dall’acquisto dei cinesi di Geely, è rinata e non è mai stata svedese come oggi. Gli investimenti sono stati ingenti per farla tornare ‘svedese’ creando un valore del marchio. La nostra è stata un’esperienza positiva. La parola invasione ha sempre un’accezione negativa, ma potrebbe solo nascondere una possibilità di competizione. Per vincere bisogna arrivare a un’ampia offerta per il consumatore di prodotti realmente di aiuto all’ambiente».
PERICOLO GIALLO?
Forte dell’esperienza diretta sul campo, Federico Daffi (presidente di Eurasia Motor Company), ha osservato che: «Siamo in Cina dal 2003 e abbiamo iniziato con l’importazione di uno dei marchi cinesi. Fino ad adesso abbiamo fatto “il lavoro sporco” commercializzando solo endotermico. Con il China 6, tante società cinesi si sono potute affacciare al mondo automotive europeo. Io credo che ci sarà una vera transizione, ma non completa, e conviveranno i diversi sistemi di alimentazione delle vetture». Diverso il punto di vista di Marco Saltalamacchia (Executive Vice President & CEO del Gruppo Koelliker): «L’auto è globale, non bisogna differenziare la Cina dall’Europa in base alla produzione. La differenza tra Corea, Giappone e Cina nell’industria dell’automobile è particolare, in quanto Corea e Giappone hanno dovuto puntare sulla globalità. La Cina, invece, punta su se stessa, avendo una popolazione grande e nazionalista. Per cui ci sono alcuni falsi miti da sfatare, come il controllo del litio. L’auto elettrica invece deve decidere se seguire una prospettiva di vicinanza al consumatore o all’industria».