ARTE, esposizioni. XVII edizione Milano Photofestival: Fiori della scogliera, Bloom&me

La mostra delle opere delle due artiste, Carolina Trabattoni e Valeria Vaselli, realizzate mediante la tecnica di unione della fotografia con il disegno a china, evento curato da Sabino Maria Frassà, sarà aperta al pubblico fino al 29 settembre in occasione della Spazio Fular, in via Melzo 34

In occasione della XVII edizione di Milano Photofestival, presso lo Spazio Fular è aperta fino al 29 settembre “Fiori della Scogliera”, esposizione del duo Bloom&me (Carolina Trabattoni e Valeria Vaselli). In mostra le tavole originali che hanno dato vita all’omonimo libro d’artista Fiori della scogliera. Il volume, che ha una tiratura limitata, racconta e interpreta la potenza e la bellezza della natura di Porto Venere.

LA NATURA DI PORTO VENERE

Come spiega il curatore dell’evento, che ha scritto anche l’introduzione del libro, «la natura vince sempre: in modo silenzioso e inesorabile, fessura dopo fessura, granello dopo granello, rielabora e rioccupa gli spazi occupati solo momentaneamente dall’essere umano. Fiori della scogliera, del duo Bloom&Me, è una sorta di favola contemporanea per adulti che racconta e rende omaggio alla discreta potenza della natura. Il punto di partenza è un luogo dalla storia esemplare, la cava dismessa dei Fratelli Canese a precipizio sul mare ligure di Portovenere. Per secoli da queste cave si estrasse il prezioso Portoro, stupendo marmo nero venato di oro, ma ogni intervento umano non dura per sempre e così oggi la natura ha ritrovato qui il proprio posto e prospera all’interno del Parco Naturale di Portovenere. La brezza marina ci accompagna attraverso il susseguirsi incalzante delle opere realizzate dalle artiste, Carolina Trabattoni e Valeria Vaselli, unendo la fotografia con il disegno a china».

FOTO DIGITALI FATTE COL CELLULARE

Lo sguardo fotografico di Carolina (sempre fotografia digitale da cellulare), che ritrae la natura sempre dal basso verso l’alto, trasforma i fiori in monumentali architetture. Prosegue Frassà: «Se grazie al suo sguardo una ritrovata grandiosa natura riprende forma, dal segno sottile di Valeria si genera un intenso gioco di luci, ombre e rimandi caleidoscopici. Le artiste riescono così non solo a cristallizzare la bellezza della natura, ma anche a sublimarne il continuo e incessante divenire: non c’è turbamento, tutto è perché deve essere nel mondo e nella natura che spesso calpestiamo non curanti. Le pagine del libro ci trasportano così in medias res in un mondo onirico al di là del tempo in cui regna un’armonia giocosa, quasi infantile. I colori pastello, la luce diffusa, il cielo in lontananza ci fanno vivere l’emozione di essere api in un eden fiorito che volano all’ombra di ricche fronde tra fiori finora solo sognati, che parlano allo stupore dei nostri più caldi ricordi di infanzia (…) coricati su un prato, cullati dal vento e dal mare».

Per info e visite scrivere a: bloomandme.studio@gmail.com

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