Monsignor Nunzio Galantino, presidente dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede apostolica (Apsa), ha illustrato nel corso di un’intervista rilasciata ai media vaticani il bilancio 2021: «C’è un surplus di 8,11 milioni di euro – ha egli affermato -, malgrado le difficoltà causate dalla pandemia». «L’obiettivo principale – ha quindi proseguito monsignor Nunzio Galantino – permane il servizio all’evangelizzazione e l’attenzione alle fasce più deboli come mostrano gli aiuti agli inquilini in difficoltà». La notizia è stata diffusa quest’oggi, sabato 6 agosto, alle due e mezza del pomeriggio e, viene fatto notare da alcuni osservatori delle vicende interne alle Mura leonine, al pari del bilancio dello Santa Sede non ha avuto luogo alcuna conferenza stampa al riguardo, ma esclusivamente la messa a disposizione di una sintesi informativa di 39 pagine relativa al bilancio e la citata intervista, questo a differenza di quanto avveniva in passato, quando i bilanci venivano presentati a giugno in una conferenza stampa.
UN SURPLUS DI OLTRE OTTO MILIONI DI EURO
Monsignor Galantino, che dell’Apsa è il presidente, ha illustrato i dati principali del bilancio 2021 ricordando che, «come afferma Papa Francesco nella Praedicate evangelium, lo scopo principale di tutti gli organismi della Santa Sede è l’evangelizzazione. Per questo è fondamentale la credibilità e guadagnare la fiducia di quanti affidano le proprie risorse alla Chiesa per la sua missione». Dalle cifre emerge un surplus di 8,11 milioni di euro derivante dal saldo fra il risultato di gestione, pari a 38,11 milioni, e i 30 milioni destinati alla Curia. A questo proposito va sottolineato che nel 2021 l’Apsa ha conferito un maggiore contributo alla Curia (+4,6 milioni di euro) rispetto alle prassi adottate negli anni precedenti.
IMPOSTE VERSATE ALLO STATO ITALIANO
Sotto il profilo economico l’esercizio 2021, pur di fronte ad una ripresa rispetto all’anno precedente, si è caratterizzato ancora per le conseguenze della pandemia, profilando delle prospettive all’insegna dell’incrementata incertezza a causa dalla guerra in atto nell’Ucraina. Per quanto riguarda lo Stato italiano va rilevato che l’Apsa ha versato in forma diretta e indiretta le imposte derivanti dalla gestione e dal possesso degli immobili di sua proprietà sul territorio italiano. Per l’anno di imposta 2021 si è trattato di 5,83 milioni di euro con riferimento all’Imu e 2,57 milioni di euro per l’Ires. Nello stesso periodo è proseguita da parte dell’Apsa la politica di sostegno agli inquilini in difficoltà a causa della crisi.