Eni annuncia una ulteriore significativa scoperta di gas nel suo primo pozzo esplorativo denominato XF-002, nel Blocco 2 offshore di Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti (EAU), con risorse addizionali scoperte tra 1 e 1,5 trilioni di piedi cubi (TCF) di gas in posto, rinvenute su un obiettivo più profondo. La scoperta segue quella in livelli più superficiali dello stesso pozzo. Il gas in posto totale nei due livelli è tra 2,5 e 3,5 TCF. Entrambi i livelli sono stati testati per la produzione ed hanno indicato portate eccellenti; la possibilità di uno sviluppo fast-track è in valutazione. Eni detiene una quota del 70% ed è Operatore del Blocco 2, PTTEP detiene il restante 30%. Eni è presente ad Abu Dhabi dal 2018, dove è operatore in tre licenze esplorative e ha delle quote con ADNOC in tre concessioni di sviluppo e produzione offshore: Lower Zakum (5), Umm Shaif e Nasr (10%) e Ghasha (25%).
RISPARMIO DI GAS: TROVATO L’ACCORDO IN EUROPA
Trovato l’accordo in sede europea sul risparmio di gas (15% dal mese di agosto al prossimo 31 marzo, 7% – parametrato – per quanto concerne l’Italia). Secondo Michele Marsiglia, presidente di Federpetroli Italia, «non c’era assolutamente da preoccuparsi riguardo a ciò che ci si attendeva che la Commissione europea licenziasse, anche perché l’Italia in questo contesto è la più solvibile di tutti per quanto riguarda sia il gas che il petrolio. In merito all’ultimo accordo, certamente, la riduzione fino al 15% dei consumi nel nostro paese, grazie agli stoccaggi incrementati nell’ultimo periodo, e anche ad accordi di cooperazione bilaterale raggiunti in Medio Oriente e Africa dall’Eni, ci troviamo in un polmone un poco diverso da quello nel quale si trovano altri Paesi, come la Germania, che attraversano ancora una fase delicata sul piano dell’approvvigionamento».
L’UNICO PROBLEMA SONO I PREZZI
Sempre ad avviso di Marsiglia, «l’unico problema non sarà se passare l’inverno al freddo o al caldo, oppure l’estate al fresco, bensì quello relativo ai prezzi delle materie prime energetiche, che ancora sono elevati. Tuttavia, non siamo favorevoli a un gas gap, poiché si tratta di una speculazione, al rialzo o al ribasso, quindi una legge anti-finanziaria e anti-economica imposta al mercato energetico internazionale».