IMPRESE, autodemolizioni. Quale futuro per gli «sfasciacarrozze»?

I destini di questo settore fra transizione ecologica e complessità normativa è stato esaminato nel corso di un convegno che ha avuto luogo a Modena in occasione la seconda edizione dell’ADA Premium Event, durante il quale è stato anche presentato un innovativo sistema di autocontrollo per gli operatori. Ad avviso di Calò (ADA), «l’impatto della transizione elettrica sarà significativo sul business dell’autodemolizione: occorre rafforzare la responsabilità dei produttori»

Il futuro dell’autodemolizione in Italia e l’impatto sul settore della transizione ecologica e delle nuove normative sono stati al centro della seconda edizione dell’ADA Premium Event 2022: l’evento con cui l’Associazione Demolitori di Autoveicoli (ADA) che aderisce ad Assoambiente ha chiamato a raccolta il mondo dell’autodemolizione, promuovendo il confronto tra rappresentati delle Istituzioni nazionali e locali, operatori (ben 103 i rappresentanti delle aziende presenti a Modena) ed esperti del settore sulle sfide future di un comparto pilastro dell’economia circolare.

ALCUNI DATI SUL SETTORE AUTODEMOLIZIONI

Il convegno è stato aperto dai saluti dell’assessore al Comune di Modena Ludovica Carla Ferrari e dell’onorevole Claudia Porchietto, membro quest’ultima della Commissione attività produttive della Camera dei Deputati. Sono stati ricordati alcuni dati relativi al settore: in Italia sono circa 1.450 gli autodemolitori che gestiscono 1.200.000 veicoli a fine vita, trattando 1,3 milioni di tonnellate di materiali. La Direttiva europea fissa degli obiettivi di riuso/riciclo all’85% del peso dei veicoli demoliti, più un 10% da avviare a recupero energetico. In Italia, seppure con fatica, il target dell’85% è stato finalmente raggiunto nel 2019, manca invece la quota di recupero energetico. La prima sessione dei lavori è stata dedicata alla crescita professionale: controlli e autocontrolli”, con la presentazione di un innovativo sistema di autocontrollo per gli impianti, commissionato da ADA e realizzato dalla società EcoEuro, destinato a semplificare la vita degli operatori e a migliorare la qualità e i processi di controllo delle aziende.

UN AUDIT DIGITALE DI AUTOCONTROLLO

«Abbiamo realizzato e messo a disposizione dei nostri associati un agile strumento digitale in grado supportare ed orientare gli operatori nel mare magnum degli adempimenti normativi previsti per il settore – ha commentato il presidente dell’ADA Anselmo Calò a margine della presentazione -, grazie a questo audit digitale di autocontrollo, l’impianto di autodemolizione può verificare costantemente e in modo semplice il proprio stato di congruità alle differenti prescrizioni amministrative e in materia di albo gestori ambientali, garanzie fideiussorie, sicurezza sul lavoro e antincendio, presa in carica del veicolo, bonifica, parti di ricambio, formulario rifiuti e molto altro. Compilando online in pochi minuti i form presenti nel sistema sarà possibile prevenire infrazioni, efficientare i processi ed evitare disattenzioni che spesso posso causare sanzioni e fermo dell’impianto». Il sistema è disponibile direttamente sul sito dell’Associazione per gli associati ADA, cioè quegli oltre duecento operatori che in Italia gestiscono e recuperano oltre il 30% dei veicoli a fine vita.

TRANSIZIONE ECOLOGICA E AUTOVEICOLI

Dopo un approfondimento sulla normativa del settore in materia di RENTRI (registro digitale delle radiazioni e radiazioni online, tracciabilità delle vendite online di ricambi usati), l’ultima sessione è stata focalizzata sul tema della transizione ecologica per gli autoveicoli, anche alla luce delle recenti decisioni europee assunte mediante il cosiddetto FIT for 55. Il talk condotto dal presidente dell’ADA ha visto gli interventi di Mauro Bonaretti (capo dipartimento mobilità sostenibile del MIMS), Andrea Saccone (Toyota), Massimiliano Corsano (Carabinieri tutela ambientale e transizione ecologica) e Antonio Cernicchiaro (UNRAE). L’evento ADA è stato preceduto dal meeting organizzato da EGARA, l’associazione europea degli autodemolitori cui la stessa ADA aderisce, che si è concentrato sulla revisione della Direttiva UE2000/53.

L’IMPATTO CHE AVRÀ L’AUTO ELETTRICA

«La transizione verso l’auto elettrica è destinata ad avere un significativo impatto sul futuro del business dell’autodemolizione – ha aggiunto Calò -, poiché i veicoli elettrici a fine vita peseranno meno, avranno meno componenti da vendere per il riutilizzo da parte degli autodemolitori e offriranno meno materiali da recuperare. In tutto stimiamo un 30% in meno di peso del rottame, con azzeramento della vendita per il riuso di motori, cambi e trasmissioni che oggi costituiscono una fonte significativa di fatturato per gli impianti di demolizione. Restano dubbi sulla riutilizzabilità e riciclabilità della batteria, mentre invece appare chiaro che la bonifica del veicolo sarà più semplice e meno dispendiosa. In questo quadro i costi per le attività di demolizione dei veicoli dovrebbero aumentare notevolmente e questo impone un serio ripensamento sulla responsabilità dell’industria automotive per il fine vita dei veicoli; una questione che a Bruxelles è all’ordine del giorno e di questo ne siamo felici».

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