MUSICA, debutti. Arriva Yael con “gap”

Un’incantevole composizione di anima, armonia e note per superare i divari interiori e ritrovare la propria luce

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Ci sono voci che avvolgono, incantano e affascinano sin dal primo ascolto, accarezzando l’anima e nutrendo i sensi di pace, serenità e quiete. Una di queste, è senza dubbio quella di Yael (al secolo Sarah Tisba), giovane e talentuosa musicista e cantautrice varesina che, dopo una serie di suggestive reinterpretazioni e cover (tra le quali “In The Morning” di Jennifer Lopez e “Paper Flowers” di Alicia Keys) pubblica sui digital store “Gap”, il suo nuovo singolo.

LE FRAGILITÀ INDIVIDUALI

Proveniente da una brillante formazione accademica in ambito lirico, Yael mette la sua voce a servizio delle fragilità individuali per esaltarne l’ambivalenza, il chiaroscuro, il gioco d’ombre che cela la meraviglia dietro ad ogni difficoltà, in un brano che giunge dritto al cuore sin dalle prime note, per incastonarsi in ogni sua piccola o grande ferita, lenirla e, senza dimenticarla, renderla un nuovo spiraglio da cui far brillare la propria luce.

NATO PER SOPRAVVIVERE

«Born to survive, no mountain is too high» – «Nato per sopravvivere, nessuna montagna è troppo alta» – è solo uno dei tanti meravigliosi passaggi che, come scorci sull’oceano della vita, ricordano all’ascoltatore l’importanza delle prospettive, perché nulla è veramente perduto se siamo in grado di scorgere oltre il problema, al di là dei timori e dei dubbi che attanagliano il nostro battito. «Ho scritto questa canzone in un momento in cui una persona a me molto cara stava attraversando una fase difficile – afferma l’artista – e voglio dedicarla a tutte le persone che stanno combattendo le loro battaglie: il presente, per quanto possa sembrare difficile, nasconde sempre dentro di sé il seme della gioia. Combattete: non arrendetevi mai!»

VOCALITÀ ANGELICA

Prodotta dal tocco ammaliante ed estatico di Mattia Tavani, “Gap” cuce sulla tela dello spirito, con la trama della delicatezza e dell’armonia di un testo di rara bellezza e l’ordito della vocalità angelica della sua stessa autrice, le spaccature dell’anima, le crepe e tutti quegli split da noi stessi, per ricongiungerci e riavvicinarci alla nostra dimensione di esseri complessi, caleidoscopici e, proprio per questo, meravigliosi.

YAEL E LA LIBERTÀ

Dalla scelta del suo nome d’arte, derivato dall’ebraico «Yael» (capra di montagna), da cui è tratto anche il leggendario mito europeo della creatura a quattro zampe capace di ruotare completamente il capo, Sarah concentra il focus su quanto non sia importante apparire temibili agli occhi degli altri, bensì scavare in se stessi per trovare la forza necessaria, insita in ciascuno di noi, atta a superare ogni ostacolo, verso il raggiungimento della libertà più preziosa, quella di essere sé stessi.

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