Venerdì 10 e domenica 12 giugno 2022 alle ore 21:00, presso il Teatro SS. Trinità di Verona, in via Santissima Trinità 4, andrà in scena per due sole serate lo spettacolo “Carne da Macello”, uno sguardo sulle dinamiche decisionali che troppo spesso dipendono da terzi. “Carne da Macello” è una pièce scritta a quattro mani da Clara Caraffini e Isacco Tognon che narra vividamente alcune situazioni particolari vissute dal teatrante medio, con tutto il suo corollario turbinoso, labirintico e a volte scoraggiante universo. Insomma, un mestierante di fronte alla sua realtà quotidiana, che non risparmia dei retroscena amari.
UN MESTIERANTE: IL «TEATRANTE MEDIO»
Essi per farlo ricorrono tuttavia a un tratto leggero, seppure si tratti di un’opera impegnativa: disegnare attraverso le persone (gli attori) una realtà teatrale quale emblema di dedizione e impegno individuale e collettivo, ricorrendo a tutti gli aspetti, sia archetipali (ma mai scontati) che caratteriali di questi esseri umani. Come le ambizioni nutrite, che tuttavia, non infrequentemente riservano delle delusioni a causa di scelte fatte da altri e a quel punto l’essere umano attore viene castrato. Ma proprio questa condizione di frustrazione viene illuminata dai riflettori del palcoscenico della Caraffini, che mediante la rappresentazione di queste avversità avvicinerà lo spettatore in sala all’intimità dei personaggi della commedia, conducendoli per mano nei loro sentimenti.
CARNE DA MACELLO
La prima rappresentazione di Carne da Macello viene messa in scena nel 2016 da un cast (meglio… formazione di attori) che negli anni seguenti per varie cause si è andata modificando. La commedia, prima esperienza da regista della Caraffini, gira i teatri d’Italia riscuotendo successo, poi però è arrivato il Covid che ha bloccato tutto. Carne da Macello è una fotografia in chiave tragicomica del dramma esistenziale del citato teatrante medio, una commedia dunque leggera seppure tragga la sua origine da alcune tematiche con fondamenti drammatici. Ma attenzione: poiché per Caraffini e Togno il palcoscenico è uno strumento per estendere questo paradigma ad altre figure di persone ambiziose, che malgrado tutto vogliono fare strada nella vita malgrado le (a volte insormontabili) difficoltà.
RIDERE DELLE FRUSTRAZIONI, TUTTAVIA NON SARDONICAMENTE
Colui che per crescere si mette nelle mani di terzi, con tutti i rischi che questo comporta, dallo sfruttamento ai soprusi passando per la falsità di certi rapporti. Ecco dunque spiegato il titolo della pièce, appunto «carne da macello», il tritacarne della quotidianità, come il porcellino posto di fronte alla ghigliottina che è divenuto simbolo della commedia. Della rappresentazione in cartellone il 10 e 12 giugno insidertrend.it ha parlato con la sua autrice e regista, ripercorrendone il percorso esistenziale e artistico, ricavando altresì quella che sarà la prospettiva futura di questa donna di spettacolo attraverso i progetti teatrali che ella ha concepito e che attualmente sta sviluppando (A447).
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