Nei confronti della guerra in Ucraina, la Germania è stata travolta dalle critiche per l’esitazione avuta nell’invio aiuti militari. I media tedeschi e internazionali si sono interrogati sulla condotta del governo della Repubblica federale. I rappresentanti del governo ucraino accusano Berlino di voler ritardare la fornitura degli aiuti militari al loro paese nel timore di una reazione da parte del Cremlino. Anche i partner della NATO mostrano stupore per la scarsa chiarezza della coalizione di governo con riguardo al contributo tedesco, mentre a Bruxelles cresce la frustrazione per il rifiuto tedesco all’embargo sul gas. Intanto, il leader della CDU e capo dell’opposizione incontra a sorpresa a Kiev il presidente Zelensky.
AIUTI MILITARI ALL’UCRAINA: DURE CRITICHE PER L’ESITAZIONE
«Troppo poco, in modo troppo lento e troppo esitante», queste le critiche mosse di recente in Germania e all’estero per l’atteggiamento avuto dal governo di Berlino nei confronti del conflitto in atto nell’Ucraina. Sono soprattutto i rappresentanti del governo di Kiev ad accusare la Repubblica federale tedesca di ritardare deliberatamente l’invio di aiuti militari al loro paese per paura di eventuali rappresaglie di Putin. Anche i partner della NATO sono stupiti per la confusione e la scarsa chiarezza all’interno della coalizione di governo in merito al ruolo tedesco, mentre a Bruxelles cresce la frustrazione per il tedesco all’embargo sul gas.
I media si interrogano riguardo all’atteggiamento che – si legge -, va forse ricondotto al passato della Germania? Ha a che fare con un pacifismo latente sotto il cui «ombrello morale» si può chinare la testa senza problemi? Oppure è dettato dalla politica tradizionalmente filorussa dell’SPD, il partito del cancelliere?
Non solo, poiché forse c’entra anche il legame che l’ex cancelliere e amico di Putin, Gerhard Schröder, intrattiene col Cremlino. Infine, il motivo potrebbe risiedere nel fatto che le forze armate tedesche non hanno equipaggiamenti a sufficienza per potersi privare di materiale bellico. Questo genere di critiche non vengono mosse soltanto dai partiti d’opposizione (CDU e CSU), ma anche dai partner della coalizione di governo, dall’FDP e dei Verdi, che accusano apertamente il cancelliere Scholz e il ministro della Difesa Christine Lambrecht di debole leadership. Nel mirino la comunicazione, definita insufficiente: il cancelliere si schermirebbe troppo spesso temendo di esprimersi concretamente, lamentano sia i detrattori.
CONFLITTO: SCHOLZ DIFENDE LA PROPRIA POSIZIONE
Il cancelliere della Repubblica federale tedesca tenta il contrattacco per scongiurare il crescente malcontento, passando all’offensiva attraverso diverse interviste rilasciate alla stampa: «Rispetto ogni pacifismo, rispetto ogni atteggiamento, ma deve senz’altro apparire cinico a un cittadino ucraino sentirsi dire di difendersi dall’aggressione di Putin senza armi. Ciò non corrisponde ai tempi che stiamo vivendo». Motivo per cui, ha egli ammonito, tutte le decisioni devono essere prese «con sagacia e senza agire frettolosamente nella speranza che le cose non vadano poi a finire così male, poiché qui ne va letteralmente della vita e della morte». Sempre Scholz prosegue: «A livello internazionale ci troviamo in una situazione pericolosa, anzi drammatica. L’intero continente vive sotto la morsa di una situazione eccezionale, ecco perché va ribadita l’importanza della trasparenza: molti temono che la guerra si possa estendere anche ai paesi dell’Unione Europea».
Egli ha poi spesso sottolineato come in un tale contesto si renda necessario «evitare discorsi privi di senso e senza fondamento, che vanno a scapito delle teste e dei cuori della gente». Il cancelliere ha annullato il suo viaggio a Kiev per solidarietà nei confronti del capo dello Stato Frank Walter Steinmeier, che due settimane fa si era visto rifiutare l’ingresso in Ucraina da parte del governo del Paese per la sua politica di mantenimento di buone relazioni politiche ed economiche con la Russia quando era ministro degli esteri. Eppure, proprio poco tempo fa il presidente Steinmeier aveva fatto pubblica ammenda dei gravi errori commessi nelle relazioni con la Russia. L’affronto diplomatico di Kiev ha incontrato forte disaccordo negli ambienti governativi tedeschi.
KIEV: IL LEADERE DELLA CDU MERZ INCONTRA ZELENSKY
Un duro colpo per il governo tedesco e uno schiaffo al Cancelliere Scholz. Il leader della CDU, capo dell’opposizione, Friedrich Merz è arrivato a Kiev per una visita a sorpresa durante la quale è stato ricevuto dal presidente Volodymyr Zelensky, intrattenendosi con lui in un colloquio durato un’ora. «Faccio quello che il Cancelliere avrebbe dovuto fare molto tempo fa», ha al riguardo dichiarato Merz suscitando forte scalpore. Le autorità della Repubblica federale tedesca lo avevano messo in guardia dall’intraprendere il viaggio, ma egli è partito egualmente in treno dalla Polonia per recarsi in Ucraina senza scorta personale, accogliendo l’invito personale recatogli dal presidente della Rada, il parlamento ucraino.
Oltre a Kiev, Merz ha visitato anche Irpin, località sulla linea del fronte e frequentemente bombardata dai russi, recandosi anche alle vicine fosse comuni. Egli si è detto profondamente scosso per le atrocità commesse dalle forze armate e dai miliziani che agiscono agli ordini di Vladimir Putin. A conclusione della visita, nel corso della conferenza stampa tenuta assieme al sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, Merz ha dichiarato che «chiese, centri culturali, asili, ospedali, abitazioni private costituiscono distruzioni del tutto prive di ogni logica. Bisogna vedere da vicino tutto ciò per farsi un’idea reale di quanto sia terribile questa guerra e di quanto siano completamente inutili le distruzioni causate dai russi».
POLITICA, SONDAGGI: INSODDISFAZIONE PER LA «COALIZIONE SEMAFORO»
Il Bundestag ha accettato di fornire all’Ucraina per la prima volta semoventi di produzione tedesca per la difesa aerea unitamente al relativo munizionamento. I sondaggi rilevano il chiaro favore espresso dai cittadini tedeschi per questa decisione. Il 56% degli intervistati trova giusto che la Germania fornisca all’Ucraina armamenti pesanti come carri armati, mentre il 39% è contrario. Le dispute interne in merito alla fornitura di armi pesanti ha avuto per il governo rosso-verde-giallo ripercussioni negative in termini di percentuali nei consensi. Solo il 32% è a favore della «coalizione semaforo» e sono soprattutto i socialdemocratici a pagarne lo scotto.
Anche il Scholz risulta in calo di consensi, poiché soltanto il 49% degli intervistati si dichiara soddisfatto del suo operato, mentre il 43% è invece insoddisfatto. Il ministro degli esteri, la verde Annalena Baerbock, nota per la sua dura linea anti-Putin, ha invece raggiunto il picco del 70% di consensi. Davanti a lei si pone il leader della CDU Friedrich Merz, con il 72 per cento. L’84% dei cittadini tedeschi si mostra favorevole all’accoglienza dei rifugiati ucraini. Le cifre provengono da rilevazioni commissionate dall’emittente televisiva pubblica ZDF.
SCHLESWIG-HOLSTEIN: TENSIONI PRIMA DELLE ELEZIONI
È il primo vero test per i partiti di governo e dell’opposizione dopo le elezioni federali dello scorso autunno: domenica 8 maggio i cittadini dello Schleswig-Holstein, il Land più settentrionale della Germania, eleggeranno un nuovo parlamento regionale. Si tratta della regione a carattere prevalentemente rurale posta tra il Mare del Nord e il Mar Baltico attualmente governata dalla CDU del giovane governatore Daniel Günther. Nel Landtag di Kiel, il capoluogo, egli può contare sui voti dell’FDP e dei Verdi, che formano una coalizione con l’Unione. Riferendosi ai colori di partito, ossia nero, verde e giallo, nella terminologia politica tedesca si parla infatti di una «alleanza Giamaica», Stato la cui bandiera è composta appunto da questi colori.
Günther gode di estrema popolarità nel suo Land, secondo gli ultimi sondaggi la CDU potrebbe ottenere una vittoria con numeri sufficienti a formare un’alleanza a due con i Verdi o i Liberali nel parlamento del Landtag dove trovano rappresentanza anche gli esponenti della minoranza danese. A questo punto, la settimana più interessante dal punto di vista politico sarà la prossima, quando a eleggere il nuovo Landtag saranno invece i cittadini del Land più popoloso della Germania, la Renania Settentrionale-Vestfalia, attualmente governato dai cristiano-democratici.
TORNA L’OKTOBERFEST MALGRADO IL CORONAVIRUS
Il prossimo settembre tornerà a svolgersi a Monaco di Baviera il tradizionale Oktoberfest. Negli ultimi due anni la pandemia aveva costretto alla sospensione questo popolare evento. Oggi, seppure i virologi critichino questa decisione, il governo bavarese e il comune di Monaco correranno comunque il rischio di ospitare milioni di visitatori provenienti da tutto il mondo malgrado i possibili rischi di diffusione del coronavirus. L’evento rappresenta infatti un’occasione unica per la città, poiché attrae migliaia di turisti e, quindi, alimenta l’economia locale. Negli ultimi due anni, anche a Monaco di Baviera l’industria del turismo ha sofferto molto per le chiusure imposte dalla pandemia.