UCRAINA, conflitto. Mediazione israeliana: spiragli di trattativa; telefonata Bennett e Zelensky, il presidente ucraino propone un vertice di Gerusalemme

Dopo le recenti critiche prese di posizione verbali dei vertici dello Stato ucraino nei confronti del premier israeliano, adesso parrebbe sia stata adottato un approccio più efficace alla trattativa e i risultati potrebbero dunque concretizzarsi

La notizia è stata diffusa nella tarda serata di ieri: la Russia potrebbe essere disponibile a trattare con l’Ucraina nella capitale dello Stato ebraico. Uno spiraglio di luce, seppur flebile, che giunge a seguito degli intensi contatti intercorsi tra il presidente ucraino, che si trova in una Kiev sotto assedio con le colonne corazzate di Putin a ridosso della periferia della città, e il suo interlocutore israeliano.

IL LUNGO COLLOQUIO TRA ZELENSKY E BENNET

Naftali Bennett e Volodymyr Zelensky hanno parlato al telefono per più di un’ora, nel corso della quale sono stati affrontati i possibili modi per porre fine ai combattimenti in Ucraina. In seguito, mediante un proprio tweet il presidente ucraino ha dichiarato di avere parlato con il suo omologo israeliano dell’aggressione russa e delle prospettive di colloqui di pace. «Dobbiamo fermare le repressioni contro i civili» ha egli aggiunto, dopo avere chiesto aiuto per il rilascio del sindaco della città di Melitopol e degli personaggi pubblici locali catturati dai militari russi.

PUTIN STAREBBE ESPLORANDO L’IPOTESI

Una telefonata che ha avuto luogo dopo che lo stesso Zelensky in precedenza aveva proposto a Bennett la città di Gerusalemme quale sede degli auspicati colloqui per un cessate il fuoco in Ucraina: «Israele – ha sottolineato il presidente ucraino – potrebbe svolgere un ruolo importante negli sforzi per porre fine alla guerra». Successivamente, l’emittente televisiva israeliana “Channel 12”, citando fonti anonime del governo di Gerusalemme ha riferito che il presidente russo Vladimir Putin sta prendendo in considerazione questa proposta, tuttavia «è prematuro valutarne le possibilità».

VOCI DI CORRIDOIO E SUCCESSIVE SMENTITE

In ogni caso, al momento permangono ancora segreti i dettagli relativi alla mediazione in atto, seppure si alternino frequentemente voci prive di successive conferme e smentite ufficiali. Come quella diffusa nelle ore scorse da un consigliere di Zelensky ritenuto molto vicino al presidente ucraino, che ha negato le asserite pressioni esercitate da Israele allo scopo di indurre Kiev ad accettare un’offerta da Putin e, conseguentemente, fargli significative concessioni al fine di porre fine all’invasione militare russa. I funzionari israeliani hanno negato sia che Gerusalemme abbia assunto una posizione al riguardo, sia che abbia avanzato proposte relative a un cessate il fuoco.

NEGOZIATI A GERUSALEMME?

Essi piuttosto affermano che il ruolo di Bennett è stato quello di chiarire le posizioni delle parti l’una all’altra e ad altri attori globali, grazie alle buone relazioni di Israele con entrambe le nazioni. Di certo, a parte la notizia diffusa in tarda serata, c’è che Zelensky ha detto a Bennett di non ritenere possibile che dei negoziati possano tenersi in Russia, Ucraina o Bielorussia. «Questi non sono luoghi in cui possiamo arrivare a un’intesa sulla fine della guerra – ha egli precisato -, non sto parlando di riunioni tecniche ma di incontri tra leader. Credo quindi che invece Israele possa essere un luogo possibile, specialmente Gerusalemme e questo l’ho espresso a Bennett».

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