SICUREZZA, Ordine Pubblico. «Taser»: consegnate alle forze di polizia le prime armi a impulsi elettrici

Dal prossimo 14 marzo inizia la distribuzione nelle quattordici città metropolitane oltreché a Brindisi, Caserta, Reggio Emilia e Padova; soddisfazione dei sindacati del comparto Sicurezza, per Valter Mazzetti (FSP Polizia) era uno strumento «atteso da tanto e ora bisognerà darli presto a tutti, perché vuol dire maggiori garanzie per gli operatori e per i cittadini, poiché una dotazione che stia a metà fra l’uso dell’arma di ordinanza e le mani è letteralmente indispensabile»

Nelle speciali fondine degli Operatori della Sicurezza arriva dunque il «Taser», il controverso strumento non letale a impulso elettrico in dotazione a Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza. La iniziale distribuzione delle 4.482 armi modello X2 prodotte dalla Axon avrà luogo a partire dal prossimo 14 marzo nelle quattordici città metropolitane oltreché a Brindisi, Caserta, Reggio Emilia e Padova.

REGOLE DI INGAGGIO ED EFFICACIA

È innegabile che il cosiddetto «Taser» sia stato oggetto di veementi polemiche a causa della sua intrinseca pericolosità per la persona attinta dai conduttori elettrici proiettati dal lanciatore utilizzato dall’operante, tuttavia, va rilevato che alla base del suo impiego risiede uno specifico regolamento che ne disciplina l’impiego. Esso concerne tutto il complesso delle possibili condizioni di uso, ad esempio le zone del corpo dell’obiettivo che si possono o non si possono colpire, alla superficie di appoggio di quest’ultimo, che non può venire colpito se si trova su un terreno sconnesso oppure dove cadendo in terra potrebbe ferirsi gravemente, magari battendo la testa su uno spigolo, come anche della visibile condizione di vulnerabilità della persona (si pensi ad esempio a una donna incinta), una parametrazione che il Viminale definisce «sicura».

«È un passo importante per ridurre i rischi per l’incolumità del personale impegnato nelle attività di prevenzione e controllo del territorio», ha al riguardo dichiarato il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, che ha aggiunto come «grazie all’adozione del dispositivo le forze di polizia saranno in grado di gestire in modo più efficace e sicuro le situazioni critiche e di pericolo»

Le regole di ingaggio previste per l’uso dell’arma a impulsi elettrici sono sostanzialmente le stesse di quelle della pistola di ordinanza, quindi intimazione dell’alt, qualificazione dell’agente di Pubblica Sicurezza, eccetera. A sperimentazione ormai effettuata in dodici città da parte delle Forze dell’Ordine italiane, emerge che tale arma non da fuoco e non letale ha evidenziato una propria notevole efficacia in termini di deterrenza, infatti, nel corso degli undici casi di ricorso a essa verificatisi nel 2021 per ben otto di essi la sua sola estrazione dalla fondina ha dissuaso l’aggressore dal passare a ulteriori vie di fatto, mentre in soli tre casi si è resa necessaria la scarica elettrica.

DISTRIBUZIONE ALLE FORZE DELL’ORDINE

Inoltre, lo strumento evita all’operante il contatto fisico con il male intenzionato (che spesso impugna un arma bianca), ponendolo così a una relativa distanza di sicurezza da quest’ultimo, poiché il tiro utile è compreso fra i tre e i sette metriu. La dotazione di queste armi a impulsi elettrici sta dunque interessando la Polizia di Stato, l’Arma dei Carabinieri e la Guardia di Finanza. Nel primo caso la distribuzione è stata effettuata ad alcuni equipaggi delle volanti (Squadra Mobile), nel secondo a quelli delle gazzelle del Nucleo radiomobile e nel terzo alle pattuglie ATPI (Anti terrorismo e pronto intervento), insomma, al personale preposto ai servizi di prevenzione generale e di pronto intervento.

L’annuncio della Lamorgese ha suscitato soddisfazione nei sindacati del comparto Sicurezza. Ad avviso di Valter Mazzetti (FSP Polizia), si tratta di «un importante strumento di difesa atteso da tantissimo tempo, la cui introduzione avevamo chiesto ripetutamente e del quale abbiamo evidenziato la grande efficacia e l’indiscutibile importanza in un panorama così variegato di situazioni che siamo chiamati a fronteggiare».

MAGGIORI GARANZIE A POLIZIOTTI E CITTADINI

«L’arma a impulsi elettrici – prosegue Mazzetti -, lo abbiamo sempre sostenuto e lo ripetiamo, offre maggiori garanzie agli operatori ma anche ai cittadini. Ecco perché adesso speriamo che venga fornito al più presto in tutte le città e a tutti gli equipaggi delle volanti. Ai giorni nostri, in cui le esigenze di sicurezza sul territorio sono cambiate e portano gli operatori della Sicurezza a effettuare la maggior parte dei loro interventi in un contesto di frammentate circostanze, a ogni angolo di strada, una dotazione che stia a metà fra l’uso dell’arma di ordinanza e le mani è letteralmente indispensabile. Le sperimentazioni della pistola a impulsi elettrici sono state un successo ed è il caso di ricordare che il più delle volte è bastato anche solo mostrare l’arma per interrompere le condotte di soggetti pericolosi. Interventi più sicuri, più rapidi e più efficaci. Ora bisogna mettere tutti in condizione di effettuarli».

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