Saudi Arabia Military Industries (SAMI) svolgono un ruolo chiave nell’allocazione del 50% della spesa militare totale dello Stato saudita, impegno finanziario e industriale che si pone in linea con gli obiettivi posti da Riyadh nel quadro della Saudi Vision 2030. Il gruppo si articola in cinque divisioni aziendali (aeronautica, sistemi terrestri, sistemi navali, armi e missili ed elettronica per la difesa) e mira a posizionarsi tra le prime venticinque imprese del settore militare al mondo entro i prossimi dieci anni. SAMI ha già costituito joint venture con una serie di società statunitensi ed è attualmente alla ricerca di nuovi partner.
SAUDI VISION 2030
Lo ha reso noto l’agenzia federale statunitense per il commercio estero (US Department of Commerce), organizzatrice di uno specifico webinar che ha avuto luogo questo pomeriggio e che ha visto la partecipazione di un panel qualificato, includente, tra gli altri, Jim Golsen (Consigliere per gli Affari commerciali dell’United States of America Department of Commerce), Walid Abukhaled (ingegnere e CEO di SAMI) ed Erik Hunt (membro dell’US Department of Commerce ed esperto del settore, che ha moderato i lavori).
RIYADH SESTO INVESTITORE AL MONDO NELLA DIFESA
Lo scorso anno l’Arabia Saudita è risultato essere il sesto maggiore investitore al mondo nel settore della Difesa 2021 ed è intenzionato ad allocarvi risorse pari a 46 miliardi di dollari nel 2022, delle quali una rilevante quota verrà impiegata nella trasformazione del settore industriale della Difesa del Regno. Dunque un enorme potenziale per le imprese (soprattutto) statunitensi di un settore che, nel complesso delle relazioni commerciali intercorrenti tra Riyadh e Washington costituisce una parte significativa, dato che oltre il 70% dei contratti per sviluppo e forniture di sistemi d’arma investe i due Paesi.