GERMANIA, punto della situazione. Il resoconto aggiornato tratto dalla newsletter della Konrad-Adenauer-Stiftung Italia diretta da Nino Galetti

Il presidente tedesco Steinmeier ha salutato con grande affetto la rielezione di Sergio Mattarella; problemi i per l’ex cancelliere socialdemocratico Schröder, oggetto di attacchi polemici a causa delle sue posizioni sulla crisi ucraina; politica: Friedrich Merz (CDU) ha assunto la carica di capogruppo al Bundestag, mentre nei Verdi Ricarda Lang e Omid Nouripour sono al vertice del partito; intanto Jörg Meuthen si dimette dalla carica di presidente di Alternative für Deutschland

Anche il presidente della Repubblica federale tedesca Walter Steinmeier ha salutato con grande affetto la rielezione del capo di Stato italiano Sergio Mattarella. «La rielezione – ha egli scritto nel telegramma di congratulazioni inviato al Quirinale – è una buona notizia per tutti gli italiani, ma anche per noi vicini e amici europei, poiché l’Europa ha bisogno di un’Italia forte».

Problemi invece per l’ex cancelliere socialdemocratico Gerhard Schröder, attualmente oggetto di forti attacchi a causa delle sue posizioni sulla crisi tra Russia e Ucraina. Friedrich Merz, nuovo leader della CDU, ha nel frattempo assunto anche la carica di nuovo capogruppo della CDU-CSU al Bundestag, sostituendo Ralph Brinkhaus che ha rassegnato le proprie dimissioni. Nel partito dei Verdi la ventottenne Ricarda Lang e il quarantaseienne Omid Nouripour hanno assunto la carica di presidenti.

RIELEZIONE DI MATTARELLA: LE CONGRATULAZIONI DI STEINMEIER

Il governo tedesco ha espresso la sua soddisfazione per la rielezione del Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella, lo ha fatto mediante un telegramma di felicitazioni inviato al Quirinale. Il Presidente Steinmeier, legato a Mattarella da sincera amicizia, gli ha rivolto le seguenti parole: «Mi congratulo dal profondo del mio cuore per la Sua rielezione a Presidente. La Sua elezione è una buona notizia per tutti gli italiani, ma anche per noi vicini e amici europei. L’Europa ha bisogno di un’Italia forte. Avendo Lei come guida, il Paese avrà cura di un Presidente che ha una visione per il futuro del Paese, che non ha paura di prendere posizione, che unisce le persone e indica una direzione. Un Presidente che crede nella nostra Europa comune e compie passi coraggiosi volti alla riconciliazione e alla cooperazione, un Presidente che si assume la responsabilità del bene comune anteponendolo ai propri interessi. Lei rappresenta un modello per la politica in Italia e non solo. Sono lieto che il mio Paese e io personalmente continueremo ad avere in Lei un amico che è consapevole dell’importanza dell’Europa e delle relazioni italo-tedesche per questa Europa. Le auguro salute, forza e fiducia nel suo incarico da Presidente». Al riguardo va rilevato che i media tedeschi hanno dedicato ampio spazio al tema delle elezioni presidenziali in Italia.

L’EX CANCELLIERE SCHRÖEDER ATTACCATO PER LA CRISI UCRAINA

In questi giorni severe critiche provenienti da quasi tutti gli schieramenti politici sono state rivolte all’ex Cancelliere tedesco Gerhard Schröder per essersi schierato a favore del rifiuto tedesco di fornire armi all’Ucraina e per aver rispedito al mittente (cioè a Kiev) le critiche rivolte alla Germania: «Spero vivamente – ha al riguardo egli dichiarato – che le minacce di guerra in Ucraina possano finalmente cessare, perché ciò che ho dovuto sentire lì, comprese le accuse rivolte alla Germania per il suo ragionevole rifiuto circa i rifornimenti di armi, è stato davvero il colmo». Allo stesso tempo, l’ex leader socialdemocratico e cancelliere, che dal 2017 è presidente del consiglio di vigilanza del colosso energetico russo Rosneft, ha accusato il ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock (Verdi) di «provocare la Russia”», poiché prima della sua visita inaugurale a Mosca ella aveva ritenuto di recarsi a Kiev.

Nel frattempo diversi politici cristianodemocratici hanno chiesto l’inibizione  a Schröder dell’uso del suo ufficio nel Bundestag. Il deputato Christoph Ploß ha definito il suo comportamento «imbarazzante e indegno per uno che è stato Cancelliere», puntando il dito anche contro il suo lavoro di «lobbista al soldo di Putin». Dal canto suo, uno dei capi del gruppo parlamentare della CDU, Thorsten Frei, ha usato parole simili: «Accusare l’Ucraina di “atteggiamento bellicoso” nella situazione attuale – ha egli dichiarato – è puro cinismo. Il conflitto d’interessi di Schröder, diviso tra lobbismo imprenditoriale e politica, minaccia di diventare un fardello insopportabile».

MERZ ALLA GUIDA DEL GRUPPO PARLAMENTARE CDU-CSU

Non si arresta l’ascesa di Friedrich Merz, poiché ora il suo partito ha deciso di cumulare nella sua persona la leadership dell’opposizione al Bundestag, dopo che l’ex leader del gruppo parlamentare dell’Unione, Ralph Brinkhaus, ha rinunciato alla sua ricandidatura lasciando al nuovo leader del partito la guida del gruppo parlamentare al Bundestag. L’elezione di Merz è prevista per il 15 febbraio, una decisione che eviterà l’ennesima lotta di potere intestina al partito in vista delle importanti elezioni dei Landtag di Saarland, Schleswig-Holstein e Renania settentrionale-Vestfalia, che avranno luogo a marzo e maggio.

La notizia non ha comunque suscitato particolare scalpore, infatti, tutti si attendevano che Merz avrebbe puntato al ruolo di leader dell’opposizione in parlamento oltreché alla leadership del partito. Il leader della CDU aveva ricoperto tale incarico dal 1998 al 2002, quando era stato sostituito dalla nuova leader della CDU e futura Cancelliera Angela Merkel. Egli ha ringraziato espressamente il capogruppo parlamentare uscente, felice di poter «cumulare il lavoro nel partito e nel gruppo parlamentare».

CRITICHE DELLA CSU AL GOVERNO «SEMAFORO»

Il leader della CSU Markus Söder ha accusato la coalizione semaforo di «mancanza di una posizione chiara» e di «perseguire un’azione di governo caratterizzata da inerzia e contrasti». Di fronte a emergenze quali Covid-19, crisi tra Russia e Ucraina e il sensibile aumento dei costi energetici e dell’inflazione, «il governo dovrebbe trasmettere ai cittadini un senso di sicurezza, affidabilità e chiarezza. Ma ciò che sta succedendo – stando sempre alle parole di Söder -, è piuttosto il contrario, mentre servirebbe una linea chiara e una direzione».

Anche il leader del gruppo regionale della CSU Alexander Dobrindt, che è anche capogruppo della CSU al Bundestag, ha accusato il governo della coalizione semaforo di mostrare disaccordo, inaffidabilità e inerzia riguardo alle grandi crisi odierne, le «tre p» (prezzi, Putin e pandemia), con un cancelliere «che sembra aver scelto finora la via della reticenza». Intanto, la CDU ha opposto la sua netta smentita ad alcune sporadiche voci che chiedevano l’eliminazione della «c» di «cristiano» nell’acronimo di CDU e CSU, poiché ad avviso di quei partiti politici la concezione cristiana dell’essere umano rimane il loro fondamento etico.

VERDI: NUOVA LEADERSHIP DI PARTITO

I Verdi hanno una nuova coppia dirigente al vertice. l’ex viceleader del partito, Ricarda Lang (che assume la carica già di Annalena Baerbock) e l’esperto di politica estera Omid Nouripour, che invece succede a Robert Habeck. Le nomine si erano rese necessarie in quanto, sulla base degli statuti dei Verdi, le cariche di governo risultano incompatibili con quelle di partito. La ventottenne Ricarda Lang, poco nota all’opinione pubblica, è stata portavoce dell’organizzazione giovanile dei Verdi e unica donna a candidarsi alla presidenza del partito; sabato scorso ha ricevuto circa il 76% dei voti dei delegati che si sono riuniti al congresso di partito digitale a Berlino.

Il quarantaseienne Omid Nouripour, deputato al Bundestag e finora responsabile politica estera del suo gruppo parlamentare, ha ottenuto invece l’82,6% dei consensi. Il congresso del partito è servito però anche a fare il punto sui risultati elettorali ottenuti lo scorso settembre, molto al di sotto delle aspettative e dei sondaggi demoscopici che pronosticavano maggiori consensi. La critica maggiore è stata avanzata dal primo ministro del Baden-Württemberg, Winfried Kretschmann, che ha dichiarato che: «Abbiamo iniziato questa campagna elettorale federale come partito dell’alleanza e l’abbiamo finito con l’essere un partito chiuso nel proprio ceto sociale e nel suo ambiente politico di riferimento», motivo per il quale adesso Kretschmann ha esortato il partito a «uno spostamento verso il centro della società».

AFD: SI DIMETTE IL LEADER MEUTHEN

Nel partito di estrema destra Alternative für Deutschland (AfD) la lunga e dura lotta per il potere è giunta a un risultato sorprendente: le dimissioni dalla presidenza del leader del partito Jörg Meuthen, che ha al contempo abbandonato il partito. Secondo i politologi tedeschi la sua motivazione equivarrebbe a una resa dei conti, poiché «grandi pezzi del partito e con esso alcuni dei suoi massimi esponenti hanno optato per una direzione sempre più radicale, non solo disinibita a livello linguistico, ma accompagnata da posizioni politiche e aberrazioni verbali che hanno portato il partito al completo isolamento e che lo stanno spingendo sempre più ai margini della politica», quindi la sua lotta per un corso politico moderato e dominato dalla ragione sarebbe sostanzialmente fallita.

Fondato nel 2013, nel corso degli anni seguenti il partito di protesta non è riuscito ad arrestare una deriva sempre più marcata verso l’estrema destra. Nelle elezioni federali del settembre scorso, i voti all’AfD hanno registrato un lieve calo in tutto il Paese, ma nei Länder orientali della Sassonia e della Turingia, dove l’AfD si presenta in tutta la sua veste radicale, il partito ha ottenuto la maggioranza. Meuthen, che manterrà il suo mandato di parlamentare europeo, ha commentato affermando che «alcune componenti dell’AfD confliggono pienamente con l’ordinamento costituzionale liberal-democratico, al punto che nel partito si registrano chiari echi totalitari».

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