ARTE, esposizioni. Luciano Ventrone: la vittoria della pittura con de Conciliis, Guccione e Guttuso

Giovedì 3 febbraio alle ore 19:00 inaugurazione della mostra presso i Musei di San Salvatore in Lauro a Roma

“Luciano Ventrone: La vittoria della pittura con de Conciliis, Guccione e Guttuso” è il titolo della mostra curata da Victoria Noel-Johnson, che sarà inaugurata giovedì 3 febbraio alle ore 19:00 presso i Musei di San Salvatore in Lauro a Roma e sarà aperta al pubblico fino al successivo 5 marzo, dal martedì al sabato dalle ore 10:00 alle ore 13:00 e dalle ore 16:00 alle ore 19:00; l’ingresso è gratuito.

TERZA TAPPA DI UN PERCORSO ESPOSITIVO

La mostra è organizzata da Il Cigno GG Edizioni, il cui presidente, Lorenzo Zichichi, afferma come si tratti della «terza tappa di un percorso iniziato al Mart di Rovereto con la mostra dal titolo “Luciano Ventrone. La grande illusione”, nella quale le nature morte dell’artista erano state poste a confronto con Caravaggio e il Maestro di Hartford; u percorso proseguito poi alla Fondazione Majorana di Erice con la mostra “de Chirico e Ventrone. La vittoria della pittura”, un confronto questa volta con de Chirico e la Metafisica; nell’esposizione di Roma, accanto a Ventrone vengono associati i nomi e le opere di grandi artisti che hanno mantenuto vivo il rispetto e la creatività pittorica con la tecnica dell’olio su tela. Furono dei vinti dalle circostanze storiche in cui operarono, con l’imperversare di correnti artistiche che addirittura dileggiavano sia la figurazione sia la tecnica pittorica, ma oggi li possiamo celebrare come degli eroi che non hanno mai svenduto al mercato o alla facile fama la loro tenacia creativa e la tecnica che padroneggiavano».

LE NATURE MORTE DEL «CARAVAGGIO DEL XX SECOLO»

Cesti di fiori, canestri di frutta, uva e foglie di vite, mele, cachi, limoni, arance, mandarini, e poi ancora ciliege, fragole, zucche, funghi, frutta secca, ma anche singoli melograni o angurie a pezzi: un tripudio di colori nelle venti nature morte di Ventrone, definito da Federico Zeri il «Caravaggio del XX secolo», che saranno esposte nei Musei di San Salvatore in Lauro; Non solo.

«A Roma – sottolinea lo stesso Zichichi – verrà effettuata la comparazione con un’altra tematica cara a Ventrone e ai grandi pittori del Novecento: il mare. Il confronto sulle nature morte è adesso con Renato Guttuso ed Ettore de Conciliis, mentre il mare agitato di Ventrone è paragonato alle acque sempre calme di Piero Guccione e, appunto, il de Conciliis».

IPERREALISMO DI OLIO SU TELA DI LINO

Le opere sono state realizzate per lo più in olio su tecnica mista su tela di lino. «Luciano Ventrone – afferma Victoria Noel-Johnson, curatrice della mostra – riesce a trasformare ciò che vede in un processo che implica la transustanziazione straordinaria dell’ordinario. Le sue nature morte iperrealiste, in cui frutta, flora e fauna vengono solitamente elette a protagoniste, sono tecnicamente impeccabili. Coadiuvata da immagini fotografiche che fungono contemporaneamente da filtri ottici della realtà oggettiva, la perfetta padronanza tecnica dell’artista facilita la metamorfosi dei soggetti “imperfetti” da lui scelti in illusioni di misteriosa perfezione. La nitidezza quasi fotografica e l’apparente naturalezza della composizione mascherano superficialmente il virtuosismo e l’intelligenza di Ventrone, rigorosamente in gioco al di sotto e oltre la tela. Bagnate da un’intensa fonte di luce artificiale, le raffigurazioni dell’artista producono un’intensa esperienza della realtà che proietta in una diversa dimensione di esperienza fisica e in un mondo diverso di sentire. Oggetti per la contemplazione che in precedenza erano pertinenza soltanto dell’arte religiosa».

ALTRE OPERE IN ESPOSIZIONE

Tra le opere in mostra anche “Solleone”, “Linea di pensiero” e “Mutamenti” di Luciano Ventrone, “Studio per il muro del mare (Libera)”, “La spiaggia e la luna” e il dittico “Pale del Battistero di Santa Maria degli Angeli: L’incontro” e “La spiaggia e la luna” di Piero Guccione, “Il monte Pellegrino a Palermo, la sera” e il dittico “Notturno a Venezia” di Ettore de Conciliis, “Natura morta” del 1962 e “Natura morta” del 1968 di Renato Guttuso.

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