Sabato 9 ottobre, in occasione della selezione della terna finalista, la giuria della XXXVII edizione del Premio Rapallo Carige, composta da Elvio Guagnini (presidente), Maria Pia Ammirati, Mario Baudino, Chiara Gamberale, Luigi Mascheroni, Ermanno Paccagnini, Mirella Serri e Pier Antonio Zannoni, ha assegnato a Nadeesha Uyangoda il Premio Speciale della Giuria, intitolato ad Anna Maria Ortese, per il libro L’unica persona nera nella stanza.
«La razza è un concetto difficile da cogliere, pur non avendo fondamenti biologici produce grossi effetti nei rapporti sociali, professionali e sentimentali. La razza in Italia non si palesa fino a quando tu non sei l’unica persona nera in una stanza di bianchi. E quell’unica persona è Bellamy, Mike, Blessy, David… una moltitudine in parte sommersa, sotterranea. Quell’unica persona è chi si è sentito dire troppe volte che «gli italiani neri non esistono».
Lo gridano negli stadi, lo afferma certa politica, sembrano confermarlo le serie televisive, la letteratura, i media. In un certo senso è persino vero: gli italiani neri non emergono, non si vedono negli ambienti della cultura, nei talk show e nelle liste elettorali dei partiti. O meglio, in quei luoghi esistono, ma soltanto come oggetto del discorso, quasi mai come soggetto. La loro presenza è ridotta alla riforma della cittadinanza, ai casi di razzismo, all’«immigrazione fuori controllo», ai barconi, all’«integrazione».
Con un approccio inedito e un linguaggio fresco e «social», la giovane Nadeesha Uyangoda apre in questo libro, che incrocia saggio e memoir, un’onesta conversazione per comprendere meglio la dinamica razziale nel nostro paese.
Nadeesha Uyangoda è nata nello Sri Lanka, ma vive in Brianza da quando aveva sei anni. È un’autrice freelance che da tempo si occupa di identità, razza e migrazioni. I suoi lavori sono stati pubblicati da Al Jazeera English, Rivista Studio, Vice Italia, The Telegraph, Open Democracy.