LIBRI, narrativa. Sylvain Prudhomme, “Vite di passaggio”: l’opera vincitrice del Prix Fémina è in uscita il 28 ottobre

Una meditazione poetica e avventurosa sui crocevia che si incontrano nella vita e sui « doppi» che ogni essere umano ha, in viaggio sulle strade che non vengono prese

Sacha è uno scrittore. Quarant’anni, single e senza figli, è arrivato a un punto della vita in cui sente di dover cambiare aria, demolire per ricostruire tutto daccapo, inseguire un tempo più lento, ritrovare la concentrazione perduta. Decide così di lasciare Parigi per trasferirsi a V., una cittadina nel sud-est della Francia, dove fa un incontro inaspettato.

È un amico che non vede da vent’anni, da quando erano studenti e insieme viaggiavano per il paese in autostop. L’autostoppista non è cambiato molto, adesso vive con Marie, traduttrice letteraria, e il figlio, Agustin. Un padre di famiglia, dunque, ancora attratto però dal mito del vagabondaggio senza meta.

Mentre le sue assenze si fanno via via più frequenti, Sacha entra a far parte della vita di Marie e Agustin. Insieme seguono l’autostoppista nel suo girovagare attraverso le cartoline che lui invia regolarmente. E sono le parole ad avere un ruolo fondamentale nel romanzo di Prudhomme, le parole delle cartoline inviate dall’autostoppista, quelle tradotte da Marie, le parole della musica e di una straordinaria cartografia sentimentale.

VITE DI  PASSAGGIO

Vite di passaggio è una meditazione poetica e avventurosa sui crocevia che incontriamo nella vita, e sui nostri doppi, in viaggio sulle strade che noi non abbiamo preso.

Nato in Francia nel 1979, Sylvain Prudhomme ha trascorso l’infanzia all’estero. Fondatore della rivista «Geste», è autore di diversi romanzi. Vite di passaggio, vincitore del Prix Fémina e del Prix Landerneau des Lecteurs, è il secondo libro dell’autore pubblicato da 66thand2nd dopo I più grandi.

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