Nell’omelia pronunziata durante la messa celebrata in ricorrenza del duecentesimo anniversario della nascita di Sant’Andrea Kim Taegon, primo sacerdote coreano, l’arcivescovo Lazzaro You ha affrontato anche il tema relativo alla situazione in atto nella penisola asiatica, pregando affinché «si realizzino gli auspici di una visita apostolica di Papa Francesco in Corea del Nord, che rappresenterà senz’altro una svolta per il consolidamento della pace nella pace nella Penisola coreana».
LA PRIMA VOLTA DI YOU
Si è trattato della prima celebrazione di rilievo officiata in San Pietro dell’arcivescovo You in qualità di Prefetto della Congregazione per il Clero. Il prelato coreano, che è stato anche presidente della Commissione Giustizia e Pace della Conferenza episcopale del suo paese e si è molto impegnato nel tema della riconciliazione nella sua arcidiocesi di Daejeon, ha inteso fare numerosi riferimenti all’attualità.
Egli ha tra l’altro ricordato il viaggio in Corea del Pontefice e che i fedeli, dopo questo evento, hanno assunto l’impegno di realizzare un programma cristiano a partire proprio dall’esempio dei martiri e di Sant’Andrea Kim, il quale «attraverso la sua breve vita sulla terra di appena venticinque anni e ventisei giorni, ha mostrato la via che gli uomini sono chiamati a percorrere».
PACE E RIUNIFICAZIONE IN COREA
Nella sua omelia, dopo aver ricordato gli sforzi profusi dalla sua arcidiocesi nonché dalla Conferenza episcopale coreana al fine di rendere accessibile il vaccino contro il sarsCov-2 anche ai più poveri, il presule ha affrontato la situazione della pace in Corea.
«Noi coreani, fratelli e sorelle – ha affermato – viviamo divisi da oltre settanta anni e molti di noi sono già passati alla vita eterna aspettando il giorno della riunificazione, pertanto preghiamo costantemente che giunga quanto prima il giorno della riconciliazione e del perdono tra la Corea del Sud e quella del Nord. Quel giorno potrà arrivare prima del previsto se seguiremo la fede e gli esempi dei nostri Martiri».
IL «POSSIBILISMO» DI WASHINGTON
You ha inoltre sottolineato come si veda «nel recente caso di connessione e disconnessione del canale tra Corea del Sud e Corea del Nord, il rapporto tra Corea del Sud e Corea del Nord così come quello tra Stati Uniti e Corea del Nord, sembra uno strato di ghiaccio molto sottile su un lago», tuttavia, esistono anche aspetti positivi che danno speranza, tra questi il possibilismo degli Stati Uniti d’America a trattare con Pyongyang e, appunto, il possibile viaggio del Papa.
Conclude l’arcivescovo: “Vorrei riaffermare che l’unico rimedio efficace a questi mali è la fraternità evangelica. Solo attraverso di essa potremo realizzare la volontà di Dio che desidera che la nostra Chiesa sia immagine vivente della comunione della Santissima Trinità. Mettendo in pratica le parole del Signore ‘Vi è più gioia nel dare che nel ricevere!’ (At 20,35), diventeremo persone gioiosi e felici!”
MESSAGGIO DEL PONTEFICE
Al termine della celebrazione è stato letto un messaggio del Pontefice, nel quale si è definito Sant’Andrea Kim come «un esemplare testimone di fede eroica».
Bergoglio ha quindi ringraziato per gli sforzi dei coreani nella diffusione del vaccino (contro il coronavirus, n.d.r.) e ha auspicato che «quanti si stanno prodigando per la riconciliazione nella Penisola coreana continuino con rinnovato impegno a essere dei buoni artigiani della pace, incoraggiando tutti a un dialogo rispettoso e costruttivo per futuro sempre più luminoso».