Secondo Ericsson, la decisione rifletterebbe i precedenti orientamenti di mercato in relazione ai fattori di rischio globali, pur tuttavia sono i finlandesi di Nokia ad aggiudicarsi il loro primo contratto 5G per apparecchiature radio nella Repubblica Popolare cinese in virtù di uno dei tre nuovi contratti stipulati da China Mobile per la realizzazione della sua rete di telefonia mobile di nuova generazione.
Agli svedesi, invece, è andata una quota minore dei contratti, qualcosa che comunque ci si attendeva, a seguito della decisione assunta dal governo di Stoccolma di mettere al bando Huawei dalle reti 5G nazionali.
Nei tre nuovi appalti per la realizzazione delle stazioni radio macro 5G 700 MHz di China Mobile le industrie cinesi (soprattutto Huawei e Zte) si sono aggiudicate la gran parte dei lavori, un aspetto ricorrente in questi casi nella Repubblica Popolare.
Lo scorso anno Nokia non era riuscita a farsi assegnare neppure una commessa relativa alle realizzande infrastrutture radio 5G cinesi, ma nel 2021 si è rifatta. La gara ha avuto un valore complessivo attorno ai sei miliardi di dollari, con Nokia che se ne è aggiudicata il 4% ed Ericsson soltanto la metà. Si tratta, come accennato, di una diretta conseguenza delle scelte politiche di Stoccolma, che hanno portato all’esclusione delle imprese cinesi dalle proprie reti 5G.
Nel frattempo Pechino ha completato la costruzione della più grande rete autonoma 5G del mondo, che attualmente conta oltre 960.000 stazioni base 5G in tutto il paese. Nella Repubblica Popolare cinese si prevede di superare i 560 milioni di utenti 5G entro il 2023, con una quota pari al 40% di utenti privati di telefonia mobile che si agganceranno a quella rete, qualcosa (nel 2023) come diciotto stazioni base 5G per ogni diecimila persone.
Ora alla Ericsson sperano di concludere affari con le altre grandi imprese del settore telecomunicazioni cinese, cioè China Unicom e China Telecom.