È stata una settimana intensa a fianco della cultura e degli interpreti dell’arte, dal 21 al 27 giugno, la città dell’Aquila, ha aperto tutte le sue porte aprendo al pubblico il suo scrigno più prezioso: i palazzi e i cortili del centro storico, i musei e le chiese monumentali, scenario prestigioso non solo all’arte contemporanea, ma anche alla poesia e alla musica.
Una cornice speciale, soprattutto il pretesto giusto, per cercare di risaldare e di riconnettere il tessuto sociale e l’umanità degli abitanti delle terre d’Abruzzo, messi a dura prova da una serie di eventi nefasti degli ultimi anni; dalla immane tragedia del sisma sino ai lunghi giorni dell’isolamento forzato, per la pericolosità e gli effetti del virus. L’Aquila, come il resto del paese ha pagato duramente, ancora una volta, un nuovo tributo al destino, in termini di decessi dei suoi cittadini, vittime inconsapevoli del sordido Covid-19 arrivato da lontano e da un mondo sconosciuto.
Le manifestazioni sono state ideate e realizzate dall’Associazione Italiana per l’Arte e la Cultura nel Mondo (AIACM) e hanno ricevuto il patrocinio e la vicinanza del Comune, della Provincia e della Presidenza del Consiglio regionale d’Abruzzo.
L’intento degli organizzatori era quello di chiamare a raccolta, attraverso l’ingegno e la cultura, tutte le anime dei viventi per iniziare nuovamente insieme un cammino di rinascita della società e della comunità aquilana. Il presidente Giancarlo Ciccozzi, noto esponente dell’arte contemporanea, è pienamente soddisfatto sia per l’attenzione riservatagli dalle autorità pubbliche, sia per l’interesse degli artisti, che per la straordinaria partecipazione popolare. Gli stessi ospiti d’onore di tutte le serate, giunti nella città abruzzese da tutto il mondo, hanno avuto modo di vedere dal vivo, non solo l’aspetto delle bellezze architettoniche e paesaggistiche di questo territorio, ma di sentire le pulsazioni del cuore, “l’anima vera”, del popolo e della gente del luogo.
Alla fine, Ciccozzi ha inteso rivolgere un saluto corale a nome di tutte coloro i quali hanno coadiuvato la rassegna: «Un saluto doveroso, oltre che alle autorità politiche e di governo, anche alle associazioni e ai singoli che hanno partecipato fattivamente: al F.A.I., ai curatori delle serate letterarie, ai musicisti, ai dirigenti del Conservatorio musicale, ai proprietari, agli amministratori e al personale addetto ai cortili di tutti i palazzi monumentali interessati dall’evento, ai vigili urbani della città e a tutte le maestranze del Comune».
«C’è la certezza – ha quindi concluso Ciccozzi – che l’innovativa idea di l’AquilArt avrà ancora tanti giorni belli del tempo del prossimo futuro; li avremo insieme, per continuare a dare a tutti, non solo, nuovi appuntamenti, nuovi spettacoli e nuove iniziative culturali; ma per cercare di far bella e intensa la qualità della nostra stessa vita comune».
RS www.aiacm.net