«Una svolta e un segno di responsabilità verso le generazioni future», con queste parole il professor Oskar Peterlini, già senatore della Repubblica, ha commentato l’emendamento costituzionale approvato dal Senato in prima lettura, che prevede di ancorare in Costituzione la tutela dell’ecosistema e degli animali.
Già nel 1986 il parlamentare sudtirolese era riuscito a far approvare la sua legge provinciale sulla tutela degli animali, la prima del genere in Italia, che aveva ottenuto grande apprezzamento ben oltre i confini. Durante il suo mandato parlamentare a Roma Peterlini aveva presentato un disegno di legge (il n. 23/2008) per sancire anche in Costituzione la tutela dell’ambiente e il benessere degli animali. Purtroppo, ci è voluto così tanto tempo, egli tuttavia si rammarica, rallegrandosi allo stesso tempo che il Parlamento abbia finalmente approvato un testo analogo.
La nuova disposizione, che amplierà l’articolo 9 della Costituzione, ora recita così: «La Repubblica tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali».
La tutela degli animali deve quindi essere regolata dalla legge statale. Sarebbe stato meglio, osserva sempre Peterlini, se fosse stata sancita anche come obbligo della Repubblica e non solo dello Stato. La differenza è che la Repubblica comprende oltre lo stato anche i comuni, le città metropolitane, le province e le regioni (art. 114 della Costituzione), che dovrebbero tutti dare il loro contributo.
La limitazione allo Stato non solo li esonera dalle loro responsabilità, ma rende lo Stato l’unico competente per la tutela legislativa. Comunque, una disposizione speciale è destinata a preservare le competenze delle regioni e delle province autonome. Tutto sommato, un compromesso accettabile, a eli infine commentato, ringraziando tutti i colleghi di Palazzo Madama che si impegnano per il benessere degli animali e dell’ambiente, in particolare la presidente del Gruppo per le Autonomie, la senatrice Julia Unterberger.