GRAN BRETAGNA. La Royal Navy torna a solcare i mari caldi con un occhio alla Cina

La flotta britannica più potente da decenni si prepara a salpare, tra pochi giorni, per un tour che toccherà 40 paesi tra l’Oceano Indiano e l’Oceano Pacifico e mostrare la propria forza militare in un’area in cui è particolarmente forte l’influenza cinese.

Per la marina britannica si tratta della più imponente missione navale dai tempi della riconquista delle isole Falkland. A guidare la flotta, proiezione della nuova politica estera di Londra, è la HMS Queen Elizabeth, una delle due nuove portaerei che imbarcano gli F-35 B.

CEMENTARE LA RELAZIONE SPECIALE CON GLI USA

L’obiettivo che si pone la missione navale è quello di cementare la “relazione speciale” con gli Stati Uniti e rafforzare al contempo le alleanze all’interno della NATO e nel resto del mondo.

Nel biennio 2015-2016, il 60% del commercio marittimo del mondo passava attraverso l’Asia e quello che navigava nel Mar Cinese Meridionale rappresentava un terzo del traffico marittimo globale.

Da allora la tendenza alla crescita è rimasta in costante aumento e avrebbe portato le economie asiatiche al netto superamento di quelle del resto del mondo, ma è stata rallentata dalla recente crisi pandemica.

Per l’anno in corso le stime prevedono una ripresa pari al 6,2 percento rispetto all’anno precedente, a cominciare dalla Repubblica popolare cinese, l’unica economia cresciuta nel mondo colpito dalla recessione da pandemia.

Le acque dell’Estremo Oriente sono da almeno tre lustri al centro dell’agenda di politica estera statunitense. In particolare, le acque del Mar Cinese Meridionale particolarmente critiche per Cina, Taiwan, Giappone e Corea del Sud.

IN ASIA PER CERCARE UN FUTURO FUORI DALL’EUROPA

Si tratta di un’area i cui commerci passano perlopiù dallo Stretto di Malacca, che collega l’Oceano Pacifico con Oceano Indiano. Londra pensa al suo futuro fuori dagli schemi europei e con una proiezione oceanica che guarda a tutto il mondo, senza preclusioni.

Ora che è uscita dall’Unione Europea, la Gran Bretagna ha annunciato una revisione delle sue forze armate, predisponendosi a realizzare il più grande aumento della spesa militare dalla Guerra Fredda.

Il Regno Unito sta restringendo il suo esercito per spendere di più nella creazione di forze armate più agili e meglio equipaggiate, con un numero più elevato di forze speciali e droni.

Dimenticata l’Europa, la nuova visione della Global Britain ha rimesso al centro della propria politica estera gli antichi fasti imperiali, una pragmatica comunanza di intenti con gli Stati Uniti e l’interesse precipuo per i grandi mercati asiatici.

SEI MESI PER MOSTRARE BANDIERA ANCHE ALLA CINA

Il tour navale britannico durerà sei mesi. Nelle intenzioni, l’esibizione di potenza militare dovrebbe aiutare a riaprire i traffici commerciali. Insomma: “siamo tornati e vogliamo restare”.

Per Londra e per l’Occidente, la Cina è un partner fondamentale. Dal punto di vista finanziario, commerciale, industriale e tecnologico, Pechino è un elemento essenziale della politica estera ed economica di qualsiasi governo.

Ma per Londra è anche una minaccia. A cominciare dagli atteggiamenti tenuti a Hong Kong, le continue provocazioni cinesi a Taiwan e per gli stretti, il cui controllo è ancora oggi una delle principali chiavi della strategia perseguita dal Regno Unito.

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