I militari del Comando provinciale di Gorizia della Guardia di Finanza hanno recuperato e posto sotto sequestro ulteriori cinquanta milioni di dispositivi di protezione individuale (Dpi) forniti dalla prima struttura commissariale per la gestione della crisi pandemica alle Regioni italiane e da queste distribuite successivamente alle strutture sanitarie e alle Amministrazioni pubbliche.
Si tratta del residuo di precedenti forniture di circa 250 milioni di pezzi, approvvigionati dalla precedente gestione della struttura per l’emergenza, dei quali sessantacinque milioni già sequestrati nel corso di attività avviate dallo scorso mese di febbraio, in quanto manufatti non conformi alle normative vigenti e pericolosi per la salute.
Le analisi di laboratorio che precedettero i primi sequestri evidenziarono infatti come il coefficiente di penetrazione di tali dispositivi fosse decisamente superiore agli standard previsti. In alcuni casi la capacità filtrante risultò addirittura essere dieci volte inferiore rispetto a quanto dichiarato, con conseguenti rischi per il personale sanitario che le aveva utilizzate nella falsa convinzione che garantissero un’adeguata protezione.
L’attività nel suo complesso ha portato al sequestro di circa 115 milioni di Dpi pericolosi, che in seguito l’analisi della documentazione acquisita ha consentito di stimare nel valore in circa 300 milioni di euro, nonché di condurre alle responsabilità penali dei rappresentanti legali delle società fornitrici della struttura commissariale.